Criscitiello: "Da Sacchi e Capello a Seedorf, Inzaghi e Sinisa: il Milan li brucia tutti"

Criscitiello: "Da Sacchi e Capello a Seedorf, Inzaghi e Sinisa: il Milan li brucia tutti"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
lunedì 12 ottobre 2015, 22:01News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Michele Criscitiello per TMW

L'Italia di Conte neanche la commentiamo perché ci ha stufato ancor prima di nascere. Queste Qualificazioni sono soltanto un peso per i club, magari un giorno ci privassero di queste mezze amichevoli! La Juve perde Morata, i campionati partono poi si fermano, entrano nel vivo e poi si fermano di nuovo. Diciamo a Conte che ci porta solo l'Europeo. Se lo vincerà avrà vinto lui, se arriverà in semifinale non gli diremo nulla, se si fermerà prima gli faremo mille pernacchie e sarà libero di andare al Milan, che nel frattempo avrà bruciato l'ennesimo allenatore. La scuola Berlusconi è finita. Sono finiti i tempi d'oro che, però, sono durati 30 anni. E' finito il ciclo del club rossonero e non c'è più quella magia di Silvio che tutto quello che toccava diventava oro. Finiscono i cicli e le ere, finiscono le persone ma non finisce certo il mondo (il 2012 ormai è andato). Il Milan di Sacchi e Capello non c'è più. Il Milan di Galliani non esiste più e gli allenatori sono le vittime di un sistema che norn riesce più a regalare successi. Con questa estate è finita anche la storiella "non vinciamo perché sono finiti i soldi". 90 milioni sono stati investiti, male ma sono stati investiti. Mihajlovic ha una grande colpa: ha avallato il mercato di Galliani e si è schierato per avere alcuni calciatori, in primis Romagnoli che - sarà pure un giovane di talento - ma a quelle cifre ci aspettiamo di vedere un sicuro "futuro Thiago Silva". Sinisa ha più colpe di quelle che avevano Seedorf e Inzaghi. L'olandese è arrivato tardi e la sua media punti, comunque, è stata più che dignitosa. Seedorf ha pagato più per i comportamenti fuori dal campo che per quelli in campo. Si è messo contro Galliani e ha ragionato ancora da calciatore più che da allenatore.

Inzaghi ha gestito male il gruppo e ha pagato, soprattutto, lo zerbinaggio nei confronti di Galliani e Berlusconi. La canzoncina "Il Presidente ha sempre ragione" e "Signor sì" ad Adriano Galliani hanno fatto sì che Pippo si bruciasse prima di diventare allenatore. Siamo contrari ai tecnici che saltano la gavetta; nel calcio come in qualsiasi campo, prima devi fare esperienza e poi puoi occupare certe posizioni. Se salti la fila, il tempo comunque ti inchioderà. Puoi essere un allenatore, un dirigente, un medico o un giornalista ma quando non fai la gavetta c'è qualcosa che non va. Un boomerang che, prima o poi, ti torna in dietro e ti prende dritto in fronte. Sinisa la gavetta l'ha fatta ed è arrivato al Milan nel momento giusto. Momento giusto per lui, non per il club. Seedorf e Inzaghi avrebbero dovuto fare un altro tipo di percorso. Quello che, ad esempio, sta facendo oggi il loro vecchio compagno di squadra Gennaro Gattuso. Rino ha sbagliato, non tanto ad accettare Palermo, perché un esonero con Zamparini è una stella al merito, ma a passare per la Grecia e non a ripartire dalla serie C italiana. Lo ha capito con due anni di ritardo e vedrete che a Pisa farà bene e nel giro di qualche anno spiccherà il volo. A Gattuso la gavetta servirà soprattutto per ragionare nello spogliatoio da allenatore e non da ex calciatore. Quest'anno sarebbe stato pronto già per una buona B ma, alla fine dei conti, passare per Pisa non gli ha fatto male. Tra gli ex milanisti si sta muovendo bene Crespo, a Modena, anche se gli manca la costanza di rendimento e farà una buona carriera Brocchi, oggi allenatore della Primavera rossonera ma già si capisce che ha l'intelligenza giusta per fare questo mestiere. Se mai dovesse chiamarlo Galliani per la prima squadra e Brocchi dovesse accettare, allora, ritireremmo l'aggettivo "intelligente".