Criscitiello: "Fassone in tre mesi ha fatto quello che il Milan doveva fare da 5 anni"

Criscitiello: "Fassone in tre mesi ha fatto quello che il Milan doveva fare da 5 anni"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 26 giugno 2017, 16:47News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Michele Criscitiello per TMW

Marco Fassone, nella mia vita, l'ho incontrato di persona una sola volta. Ospite a Sportitalia, quando era senza squadra. Quando non si chiudeva l'affare siamo stati critici: "Fassone, adesso mettici la faccia". "Fassone devi parlare, ma chi sono questi cinesi?". Poi ha condotto la barca in porto e ha ottenuto un grande risultato manageriale. Da quando è arrivato al Milan, con il passare dei giorni, ha acquistato sempre più punti in classifica. Roba da 8 vittorie consecutive! Poi, certo, i soldi non sono i suoi come i soldi della Fiat non sono di Sergio Marchionne. Definizione esatta: Manager d'azienda. Il Fassone del Milan è dieci volte più avanti rispetto al Fassone di Napoli, Juve e Inter. Qui è tutto nelle sue mani e, finora, non ha sbagliato una mossa. Poche chiacchiere e molti fatti. E' più facile costruire una casa ex novo o buttare giù quella vecchia e costruirne una nuova? Sicuramente è preferibile prendere il terreno e iniziare da zero. Purtroppo Fassone ha dovuto demolire in 10 giorni e costruire in 50. 50 sfumature di rossonero. Fassone ha il merito di aver conquistato tutti i tifosi del Milan che non erano così legati a questa società da circa 5-7 anni. Si è trovato tre patate bollenti dalla vecchia gestione.

Un rosso di 75 milioni di euro, un parco calciatori che vale meno di quello del Sassuolo (almeno lì vendi Berardi e Acerbi e fai i soldi) e l'unico calciatore utile per fare cassa lasciato andare, misteriosamente, in scadenza nel 2018. O polli o in malafede. Scegliete la busta A o la busta B? Fassone ha subito fatto gli acquisti utili per il ritiro del 5 luglio, ha infiammato la piazza, ha reso social il mercato e il momento delle firme, ha blindato l'unico che era da blindare (Montella), non è sceso a patti col Diavolo (Mino da Angri) e ha difeso il suo Direttore Sportivo come avrebbe dovuto fare un top manager di azienda (chi tocca Mirabelli tocca il Milan). Inoltre ha azzerato il settore giovanile, dove prendeva acqua, e ha rinforzato l'ufficio stampa, già forte, inserendo la professionalità di Guadagnini che ha reso il Milan ancor più compatto.
Donnarumma andrebbe multato, però, caro Guadagnini. Perché essendo un tesserato non può scrivere quello che vuole senza autorizzazione, anche se in Nazionale, visto che parla del suo futuro. Un bel cinquantello di multa ci starebbe. Ormai Donnarumma ha avuto un crollo presso l'opinione pubblica che per riconquistare credito dovrebbe vincere scudetto, Champions e Mondiale da protagonista nei prossimi 12 mesi. La famiglia chiede rispetto ma poi il cognato definisce il Milan una società di pagliacci (e va tutto bene), il fratello interviene, lui non dice mezza parola sul Milan e quando apre la bocca, o meglio l'account, scrive l'unica cosa che non avrebbe dovuto scrivere. Vi chiediamo scusa ma il giochino della tutela nei suoi confronti perché è un bambino non regge proprio. Sarà anche un bambino ma se vuole guadagnare 6 milioni di euro dovrà assumersi anche le sue responsabilità e, al 2017, dovrà saper anche comunicare. Vedete Bernardeschi e Caldara: hanno parlato dopo la sfida con la Germania che sembravano dei premi Nobel. Donnarumma non apre bocca e quando comunica fa solo danni. Certamente se continua così la sua carriera rischia di finire come quella di Balotelli. Ricco sicuramente ma senza gioie professionali. Le famiglie devono educare i baby calciatori e se mancano le famiglie manca tutto.