Criscitiello: "Film-Milan, la settimana dei pianti e delle feste"

Criscitiello: "Film-Milan, la settimana dei pianti e delle feste"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
lunedì 27 febbraio 2017, 12:50News
di Enrico Ferrazzi
fonte di Michele Criscitiello per TMW

Parliamo, però, di Milan e della settimana più lunga del Diavolo. Siamo di fronte ad una svolta epocale e per ogni cosa che finisce bisogna analizzare non solo l'ultima parte del film ma la trama, la sceneggiatura, gli attori e anche il trailer.
Trailer: arriva, un giorno di 31 anni fa, un imprenditore brianzolo. E' pronto a cambiare l'Italia. Qualcuno, 31 anni dopo, dirà in male altri sosterranno in bene. Ha cambiato modo di fare informazione. Il personaggio cantava sulle barche, ha sempre amato le donne, aveva una mezza antenna ma mille idee. E' diventato uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo. Era innamorato del gioco del calcio e, grazie alla sua fame, ai suoi soldi e alle sue idee, ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Se c'era da calare un asso non tirava indietro la mano e ha costruito per anni una squadra di fenomeni. Negli ultimi cinque anni, dopo aver perso il dominio della politica, sulla sua strada incontra anche lui una piccola crisi, il tempo passa e non trova in famiglia un erede interessato a quella palla che a lui ha regalato tante soddisfazioni. Vendo! Ma a chi? Ad un gruppo di cinesi che forse conosceremo solo in questi giorni.
Attori: Silvio Berlusconi, Adriano Galliani e Ariedo Braida (il suo addio anticipato la grande sconfitta del Cavaliere).
Sceneggiatura: da Oscar. Un disegno perfetto, una gestione eccellente e un modo di fare calcio vincente.

L'Italia è orgogliosa di aver avuto un Milan così forte; al di là del colore di maglia.
Trama: anche le storie più belle, quelle dove il buono è invincibile e il cattivo perde sempre, finiscono. E' la vita. C'è un inizio e una fine. L'importante è godersi il durante. E grazie a questo Milan, durante il percorso, abbiamo goduto tutti. Il 4-0 in finale al Barcellona l'emozione più bella, la notte di Istanbul resterà la più brutta. Anche se la vera pagina brutta sono gli ultimi tre anni. Una notte in cui il cielo si rivolta contro ci può stare, ma tre anni buttati ti danno la dimostrazione che questa cessione societaria sarebbe dovuta avvenire qualche annetto prima. Dai dissapori Galliani-Barbara e a quei dissapori neanche ci si sarebbe dovuti arrivare.
Non sarà facile per Fassone e Mirabelli ripetere quelle imprese, ma in un calcio nuovo e diverso sicuramente hanno più possibilità di fare bene Fassone e Mirabelli che Galliani da solo senza il fido scudiero Ariedo. Il calcio è cambiato e i soldi sono finiti. Adesso c'è bisogno di idee, passione (mai mancata a Silvio e Adriano) ma anche un'organizzazione internazionale che i dirigenti vecchio stampo non hanno. Brinderemo al nuovo Milan a patto di conoscere vita, morte e miracoli di chi mette i soldi in questo club.