Dai baby rossoneri alla fascia viola. Davide Astori, un capitano per bene

Dai baby rossoneri alla fascia viola. Davide Astori, un capitano per beneMilanNews.it
© foto di Federico Gaetano
domenica 4 marzo 2018, 17:03News
di Antonio Vitiello
fonte tuttomercatoweb.com

Davide Astori era un ragazzo di trentuno anni e questo mondo ingiusto, incomprensibile, l'ha portato via. A trentuno anni. Era un capitano e un ragazzo per bene, Davide Astori. Nato nella Val Brembana, in un piccolo paese di cinquemila anime, inseguiva un sogno. Come ognuno di noi, solo che ci sapeva fare, col pallone tra i piedi. I primi passi nel settore giovanile del Milan dove però mai giocherà in prima squadra. La gavetta, quella dei campi polverosi, degli spettatori sparuti. Il Pizzighettone, poi la Cremonese dove nonostante la promozione in B sfiorata, si mette in mostra a tal punto di ricevere la chiamata del Cagliari. I sardi lo comprano in comproprietà e il primo gol tra i professionisti arriva contro la Fiorentina. Nel 2011 il riscatto, perché le qualità di Astori, umane e calcistiche, sono manna dal cielo per la formazione sarda.

Un infortunio lo tiene ai box ma la carriera non s'interrompe, tanto che, dopo il rinnovo del 2014, passa in prestito alla Roma. Ed è sempre contro i viola che avviene il suo debutto in giallorosso e da lì a pochi giorni anche quello in Champions League. Poi Firenze. Dove s'impone subito, fisico, classe, personalità. Riceve l'eredità della fascia da capitano da Gonzalo Rodriguez e inizia un percorso fatto d'amore, rispetto, sudore, impegno. Fino a stanotte. A questa drammatica, assurda, inspiegabile notte. Dove Davide Astori se n'è andato. A trentuno anni.