Kalinic e quella voglia di andarsene. Quando la società non è libera

Kalinic e quella voglia di andarsene. Quando la società non è liberaMilanNews.it
© foto di Federico De Luca
giovedì 17 agosto 2017, 19:00News
di Simone Nobilini
fonte di Andrea Losapio per Tuttomercatoweb.com

Nikola Kalinic, da sei mesi, non sta pensando al proprio futuro alla Fiorentina. Cioè da quando, a gennaio scorso, è arrivata un'offerta da circa 40 milioni di euro dal Tianjin Quanjian, società di Fabio Cannavaro, più un'offerta faraonica per la sua carriera. Che, a dir la verità, non ha mai vissuto l'impennata verso l'alto che in molti si sarebbero aspettati, quando era solo un ragazzo all'Hajduk Spalato: Kalinic, più che giocare per il conto in banca, lo ha fatto per vincere trofei. O, almeno, averne la possibilità in un futuro prossimo.

È possibile tirare la croce addosso a chi la pensa così? No, ovviamente, però nelle ultime settimane non ha tenuto un comportamento professionale. Perché il croato prima ha fatto avanti e indietro dalla Croazia, adducendo motivi familiari, quando sembrava vicinissimo al Milan. Poi, dopo l'arrivo di Giovanni Simeone, quest'oggi ha deciso di saltare l'allenamento senza la dovuta comunicazione, incappando probabilmente in una multa. D'altro canto il suo sostituto è già arrivato, forse è solo un modo per forzare la mano e lasciarlo andare al Milan in maniera più semplice.

Così, dopo Gonzalo Rodriguez, Borja Valero, Federico Bernardeschi, Gonzalo Rodriguez, Ciprian Tatarusan e Matias Vecino, il settimo titolare della scorsa stagione se ne andrà lontano da una viola che, a inizio luglio, negava di essere terra di conquista. Ok, Kalinic ha deciso di andarsene in un tempo remoto, ma la società non è stata libera: né di accettare la proposta del Tianjin Quanjian, con una plusvalenza record, né di volerlo eventualmente tenere, con queste continue assenze.