Laudisa: “Cinesi più prudenti con Inter e Milan”

Laudisa: “Cinesi più prudenti con Inter e Milan”MilanNews.it
lunedì 15 gennaio 2018, 14:27News
di Enrico Ferrazzi

Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Carlo Laudisa, giornalista ed esperto di mercato della Rosea, ha parlato così di Milan e Inter: “Tutte le strade portano a Pechino. Ormai il calcio italiano (e non solo) guarda alle mosse del governo cinese per capire l’effetto che fa, sotto tutti i punti di vista. Gli interessi calcistici del colosso asiatico evidentemente sono ormai ramificati nel Vecchio Continente. E il recente cambio di rotta indicato nell’ultimo Congresso del Partito Comunista ha determinato una serie di conseguenze che fatichiamo a interpretare. Anche alla luce delle ultime trattative di mercato. Si è saputo genericamente di uno stop agli investimenti all’estero nei settori non strategici (sport compreso). In contemporanea è stata varata una tassa del 100% sui trasferimenti (superiori ai 6 milioni) da devolvere al settore giovanile locale. Negli ultimi mesi abbiamo percepito i primi effetti del disimpegno finanziario alle nostre latitudini. Premesso che i risultati di molte società di proprietà cinese non sono stati brillanti, è parsa quasi una conseguenza che abbiano tirato il fiato negli investimenti. Anche perché non tutte le iniziative apparivano limpidissime. Intanto, però, nella madrepatria i budget sono tutt’altro che sgonfiati. Prendiamo il caso del Guangzhou Evergrande (il club che raccoglie più simpatie nel Partito…) che è sulle tracce sia di Nainggolan (40 milioni) che di Aubameyang (72). Come mai la società di Fabio Cannavaro ha tanta disponibilità, mentre la famiglia Zhang (in apparenza) è con le mani legate? Innanzitutto bisogna ricordare che l’Inter deve fare i conti con i paletti del fair play finanziario dell’Uefa. Al quartier generale di Suning sanno bene che se si supera l’esame del bilancio al 30 giugno, poi, le maglie dei controlli di Nyon saranno più larghe.

Così l’intenzione è di puntare su nuovi investimenti in estate: sia in vista della Champions, ma anche di norme europee meno rigide. Lo stesso Jiangsu risente degli effetti di questa partnership e non può, ad esempio, prestare gratis Ramires all’Inter per i soliti paletti dell’Uefa. La squadra di Fabio Capello ha già il pieno di stranieri e per cedere il brasiliano che piace a Spalletti deve individuare un sostituto all’altezza delle ambizioni della società di Nanchino. In ogni caso la famiglia Zhang ha evidenti mani libere per gli acquisti diretti in Cina, ma deve essere più accorta nelle spese per la consorella europea. Almeno per il momento. Non parliamo, poi, del caso-Milan, visto che mister Jonghong Li, dopo il noto stop estivo del presidente Xi Jinping, ha faticato a esportare i capitali necessari già per acquisire il club stesso: tant’è vero che ha dovuto ricorrere all’esoso prestito di Elliott. A maggior ragione adesso in via Aldo Rossi devono affrettarsi a rinegoziare sui mercati internazionali il debito assunto. Sullo sfondo c’è anche l’attività di Infront (di proprietà Wanda), altro fondamentale rubinetto, sinora, del calcio italiano. L’advisor della Lega di Serie A gioca ancora un ruolo importante nell’assegnazione dei diritti televisivi. Gli attuali vertici lavorano a pieno ritmo e mandano segnali di serenità, tuttavia è lecito credere che anche su questo versante si sia entrati nella fase della razionalità. Addio spese pazze, ma soprattutto si delinea un approccio più realistico alla mentalità occidentale. Quindi d’ora in poi abituiamoci all’idea che da quelle parti non arriveranno più soldi a casaccio. Ed è un fatto positivo. Soprattutto se ciò allontanerà anche i buchi nell’acqua”.