Longhi: “Milan, per uscire dalla crisi servono anche scelte impopolari”

Longhi: “Milan, per uscire dalla crisi servono anche scelte impopolari”MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 7 ottobre 2015, 17:16News
di Enrico Ferrazzi

Il Milan non sta attraversando un momento positivo e, come riferisce Bruno Longhi su sportmediaset.it, non c’è un solo reparto da salvare: “L’attacco segna col contagocce e inoltre gli uomini che lo compongono con vanno in pressing sui difensori avversari come invece un anno fa sapevano fare le punte della Sampdoria di Mihailovic. Il centrocampo cerca di costruire affidandosi ai cosiddetti “piedi buoni”, ma va sempre a finire che la sola tecnica, dei vari Montolivo, Bonaventura e Bertolacci, non supportata da indispensabili ingredienti quali la verve atletica e la personalità, viene soffocata dall’aggressività, dal pressing avversario. I difensori, oltre a non essere protetti adeguatamente dalla linea mediana, vanno in difficoltà anche per demeriti propri, per la troppo frequente incapacità di essere ben posizionati, di saper leggere in anticipo le “chiusure” e complessivamente per la scarsa cifra tecnica che li contraddistingue, impoverita dalla loro paura di San Siro. E stupisce che il reparto arretrato sia così evidentemente in difficoltà, nonostante la società Milan avesse deciso di puntare su Mihailovic, proprio in considerazione di quanto aveva saputo fare alla guida della Sampdoria nel passato campionato, in cui i blucerchiati avevano chiuso con la quarta miglior difesa - 42 gol subiti - dopo quelle di Juventus (24), Roma(31) e Lazio (38), ovvero le prime tre della classifica”.

E per uscire dalla crisi, secondo Longhi, è arrivato il momento di fare una scelta impopolare, cioè cercare di fare punti, anche giocando male: “Quando la barca fa acqua ed è a rischio di affondare, bisogna intervenire drasticamente facendo una scelta impopolare, ma necessaria: cercare di fare punti, anche giocando male. Incrementando la forza d’urto del centrocampo (Kucka e De Jong magari finalmente insieme…) creando densità nella parte nevralgica del campo, inserendo difensori d’esperienza e ,al limite e in attesa di tempi migliori, togliendo pure, se necessario, un attaccante”.