Occhio alla sorpresa - Calhanoglu, cecchino turco-tedesco per Montella
Su palla inattiva, è una sentenza. Tanto che gli si perdona anche quel cognome così complicato. Nell'intrigante progetto Milan, rivoluzionario come pochi, uno dei punti interrogativi più interessanti è quello legato a Hakan Çalhanoğlu. Che non ha esistato quando si è trattato di vestire il numero 10: nessuna paura, nessun timore riverenziale. Il nuovo corso rossonero è nelle sue mani. O meglio nei suoi piedi.
Ha scelto la Turchia, ma è nato a Mannheim, tra Stoccarda e Francoforte. E in Germania ha vissuto tutta la sua carriera finora. La collocazione tattica? Da decifrare. In Bundesliga ha giocato praticamente ovunque: esterno o seconda punta nel 4-4-2, trequartista nel 4-2-3-1, interno o anche regista nel 4-3-3. Questo, quello di centrocampista, di mezzala d'assalto, è il ruolo che sembra intenzionato a cucirgli addosso Montella. Çalhanoğlu ha nel tiro dalla distanza la sua arma principale, ma ha anche scatto nel breve e un buon dribbling. Tra le linee, può fare la differenza. È un'incognita, come tutto il Milan. Ma molto appagante da vedere giocare. E sulle punizioni non sbaglia quasi mai.
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