Premio Turani a Bonaventura: "Bergamo è la mia seconda casa"

Premio Turani a Bonaventura: "Bergamo è la mia seconda casa"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 24 novembre 2015, 15:51News
di Antonio Vitiello

Giacomo Bonaventura e Bergamo, un feeling più forte anche del Diavolo. Perché Jack, seppur ormai lanciato verso il gotha pallonaro con la maglia del Milan, non dimentica la terra che l'ha fatto diventare grande. Una grandezza con la “g” maiuscola che si è palesata nuovamente nella serata della consegna del Premio Turani 2015, il prestigioso e storico riconoscimento che il Panathlon cittadino – presieduto dall'avv. Attilio Belloli - ha attribuito al centrocampista marchigiano quale esempio di giocatore “eccellente sia tecnicamente che nell’aspetto disciplinare”. Alla presenza, tra gli altri del Presidente del Panathlon International Giacomo Santini, del Governatore Panathlon Area Lombardia 2 Lorenzo Branzoni e del delegato del Coni Provinciale Giuseppe Pezzoli, il 26enne rossonero ha confermato – se mai dovesse essercene bisogno – che sotto la maglia meneghina batte ancora un cuore nerazzurro: “E'sempre bello tornare in una città che mi ha fatto crescere sia come calciatore che come uomo – spiega Bonaventura – soprattutto per essere insignito di un premio che vede nel suo albo d'oro tanti campioni. Sono legato a questa terra, è la mia seconda casa e sono altresì felice d'aver potuto riabbracciare tante persone che sono state parte integranti di una magnifica esperienza”.

Come il capitano dell'Atalanta Gianpaolo Bellini, ultimo vincitore del Turani nel 2012 (“Con Giacomo si mette la palla in banca. La differenza tra lui e tanti altri di qualità è che lui sa abbinare anche un'incredibile umiltà”) o come Giancarlo Finardi, coordinatore dell'attività agonistica del settore giovanile nerazzurro (“Ero a vedere il Margine Coperta con Mino Favini che mi ha detto d'avere individuato uno vero. L'ho capito da una giocata: stop di petto e lancio d'esterno a mandare in porta l'attaccante. La stessa di Totti qualche giorno prima, lui però aveva 16 anni ed era Bonaventura”). 

Poi palla di nuovo a Jack tra Atalanta (“quest'anno farà divertire la sua gente”) e Milan (“siamo consapevoli di dover dare di più, da qui alla sosta mancano cinque partite e dovremo conquistare il massimo”). Perché se il presente e il futuro sono l'attualità, il passato resta impresso nella mente, alla stregua di quella doppietta all'Inter a San Siro, in quello che sarebbe diventato il suo stadio. Bergamo, invece, sarà sempre dentro di lui.