Tmw - Criscitiello: "Raiola non è una minaccia ma una condanna"

Tmw - Criscitiello: "Raiola non è una minaccia ma una condanna"MilanNews.it
lunedì 19 giugno 2017, 15:36News
di Redazione MilanNews
fonte Di Michele Criscitiello per Tuttomercatoweb.com

Quello che in molti non capiscono, dirigenti e tifoserie lontane dai colori rossoneri, che la battaglia sul caso-Donnarumma non riguarda solo il Milan o solo Donnarumma. E' una battaglia di sistema. I tifosi, invece, la racchiudono frettolosamente nel colore sociale e si perdono nel vero significato della pericolosità di quanto accaduto la scorsa settimana. In Italia non c'è una normativa federale che consente alle società di calcio di bloccare i propri giovani, prima di una certa età, e - se ti trovi il Raiola di turno - tutto lo sforzo (economico e non) profuso nel vivaio va a farsi benedire. La premessa è doverosa: senza passaggio societario, il buon Donnarumma sarebbe rimasto a Milanello con un prolungamento, sicuramente con un ingaggio nettamente inferiore ai 5 milioni di euro per 5 anni proposti da Fassone e Mirabelli. La bomba è scoppiata perché la nuova dirigenza si è ritrovata, oltre i 75 milioni di euro di passivo e un parco calciatori privo di valore, l'unico ragazzo di valore in scadenza nel 2018. O un gravissimo errore tecnico dei vecchi dirigenti o una bruttissima dimenticanza. Non venite a raccontarci che non c'era alcun modo per bloccare Donnarumma perché non vogliamo passare per fessi. Male, male, male che fosse andata si imponeva a Mihajlovic di non farlo giocare tutte le partite per evitare che il ragazzo prendesse valore... per altri. La storia Donnarumma è piena di zone d'ombra sin dal suo arrivo al Milan. Il papà del ragazzo aveva già firmato per l'Inter, allora interviene il Milan e fa "pressioni" sulla famiglia, con i poteri magici riesce a convincerlo e il ragazzo passa immediatamente alla scuderia di Mino Raiola. All'Inter lo aveva portato Giocondo Martorelli, lo stesso che portò Bonaventura al Milan ma che poi perse proprio al Milan per il tradimento di Jack che poi andò da... Re Mino. Storia passata ma bisogna partire da lontano per fare chiarezza su una delle vicende più tristi del nostro mercato. E' come se la prossima estate Raiola portasse via Kean della Juventus. Un 2000, un anno più piccolo di Donnarumma e il discorso del contratto è uguale a quello di Gigio. Raiola fa il suo mestiere e nulla si può dire ma se ci sono delle regole, a volte scritte altre volte sono etiche, quelle regole vanno rispettate. Raiola dal Milan non avrebbe percepito soldi importanti per la commissione sul rinnovo, se andrà al Real Madrid quanto prenderà Mino che, in carriera, ha portato quasi 500 milioni di euro nelle sue casse tra intermediazioni e commissioni? Il Milan, così come la Juve, il Napoli, l'Inter o la Roma non può perdere un ragazzino figlio del vivaio, a 18 anni, perché l'agente decide di tirare per il collo una società.

E la società ha già fatto follie ad offrire ad un ragazzino 5 milioni per 5 anni. Il principale colpevole è Donnarumma, forse, oppure la famiglia che lo avrebbe dovuto consigliare diversamente. Ma non ci meravigliamo di nulla dopo il "tradimento" all'Inter a contratto già firmato. Hanno parlato tutti i familiari di Donnarumma, dal cognato al fratello, come se il diretto interessato non avesse diritto alla parola. C'è qualcuno che dice "ma è solo un ragazzo di 18 anni", alt! No! Non trattiamo Donnarumma come un ragazzino indifeso di 18 anni. Se vuole guadagnare 7 milioni all'anno, lo trattiamo da milionario capace di intendere e di volere. Se guadagni 7 milioni all'anno ti chiediamo scusa ma almeno la rottura di scatole la devi mettere in preventivo, soprattutto dopo che nessuno ti aveva chiesto di baciare la maglia quando eri ancora minorenne. L'Avvocato di Raiola dice che il Milan non potrà spedire Gigio in tribuna per tutto l'anno. Vero! I calciatori sono più tutelati dei malati in Italia. Ma nessuno potrà vietare al Milan di spedire Donnarumma, classe '99, in Primavera considerato che è nell'annata della Primavera e volendo anche in panchina se Gattuso non lo riterrà pronto per fare il titolare tra i giovani. Chi fa il paragone del caso Donnarumma con la trattativa Conti è fuori strada. Ci sono almeno 5 punti che fanno la differenza. 1) Conti, lo scorso anno, ha rinnovato con l'Atalanta. Donnarumma no. 2) Al momento del rinnovo Conti e l'Atalanta erano d'accordo di lasciarsi, ognuno per la propria strada, se fosse arrivata un'offerta da una big. 3) A Donnarumma il Milan ha offerto 5 milioni a stagione per 5 anni. Conti guadagna 300.000 euro a Bergamo. 4) L'Atalanta con Conti farà cassa pari al valore del ragazzo: 20-25 milioni di euro, il Milan sarà obbligato a svendere il suo giovane portiere o a perderlo a parametro zero. 5) L'Atalanta non ha mai dichiarato incedibile Conti, i Percassi vogliono trattenerlo solo per accontentare Gasperini che fa i capricci, negando l'occasione della vita a Conti (11 milioni netti in 5 anni) come se qualcuno avesse negato a lui l'opportunità della vita: andare all'Inter e tornare a casa con le ossa rotte perché oltre la Provincia il Gasp non va come un turbo.