Altro giro, altra delusione: la certezza di un'utopia per una rinascita sempre più lontana

Altro giro, altra delusione: la certezza di un'utopia per una rinascita sempre più lontanaMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 1 maggio 2016, 20:00Primo Piano
di Simone Nobilini

Altro giro, altra delusione. Se dopo la bruttissima sconfitta di Verona, per risultato e prestazione, ci si aspettava almeno una reazione d'orgoglio da parte del Milan, ecco l'ennesima illusione di una stagione ad un passo dal rischio-fallimento totale. Frosinone riacciuffato a San Siro al 92', capace per la prima volta in stagione di segnare tre reti in trasferta, e l'impressione sempre più forte di una squadra capace di aver staccato mentalmente la spina, salvo pochi interpreti, nel momento più importante dell'annata.

TOCCARE IL FONDO, ANCORA - Non sono evidentemente bastate le partite contro Carpi e Verona per far suonare un campanello d'allarme stordente nelle orecchie di una squadra chiamata a dimostrare, doverosamente, di essere superiore ad avversari impegnati in obiettivi ben diversi. Si dice che una volta toccato il fondo si possa solo risalire ma, evidentemente, in casa rossonera il concetto pare essere diverso: che nel pari di oggi ci sia stata anche un pizzico di sfortuna e tanta imprecisione è da ammettere, ma non risulterebbe corretto appigliarsi solamente ad un concetto simile per giustificare l'ennesimo passo falso. Intollerabile, dopo aver regalato 3 punti ad una squadra ormai retrocessa, non riuscire a reagire nella maniera migliore contro un Frosinone sotto pressione e costretto a centrare un solo risultato per sperare fortemente nella salvezza: avversario tutt'altro che insuperabile che, per poco, non è riuscito addirittura a centrare il colpo grosso.

ULTERIORE CONFERMA - Qualora fosse necessario ribadirlo, la scelta di esonerare Sinisa Mihajlović è risultata, una volta di più, errata. Che il Milan non ottenesse grandi risultati o non esprimesse un gioco convincente sotto la guida dell'allenatore serbo è specchio della realtà, ma credere di poter modificare in positivo le cose a 6 giornate dal termine, con un allenatore alla prima esperienza in Serie A, risultava un'utopia che ha trovato le sue certezze nelle ultime, scialbe prestazioni. Cambiare tutto, modulo in campo compreso, per cambiare nulla: concetto più semplice possibile per esprimere la situazione di un Milan che, ora, si ritrova sempre più in difficoltà. Ad un passo dal dire addio, per il terzo anno consecutivo, all'Europa, e ad una rinascita che sembra non riuscire a vedere mai il suo punto di partenza definitivo.