Cattiveria e personalità, queste sconosciute: il Milan non ha più nemmeno un'identità

Cattiveria e personalità, queste sconosciute: il Milan non ha più nemmeno un'identità MilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
domenica 25 gennaio 2015, 20:00Primo Piano
di Federico Sala

Basterebbero poche immagini e qualche frame per descrivere il momento del Milan, una squadra che si sta sgretolando come il terreno sotto i piedi di Inzaghi, basterebbe insomma l'istantanea di Galliani, indaffarato al telefono, o di Inzaghi, attonito a bordo campo, mentre la Lazio prende a pallate Diego Lopez. Il Milan, o meglio, la squadra degna di fregiarsi dell'etichetta di club più titolato al mondo, non esiste più, ma non é sparita per magia ieri all'Olimpico, si é erosa nel tempo lentamente, a partire da sessioni di mercato in grado di costruire un'accolita di ragazzoni e ragazzotti poco propensi al sacrificio. 
ZERO QUALITÀ, POCHISSIMA QUANTITÀ. Mettendo da parte il discorso qualità della rosa e riponendolo in uno scrigno che non vorremmo mai aprire per scoprire cosa nasconde, detto e stradetto che non può essere paragonata a quella che ha reso grande il club rossonero, si deve invece puntare il riflettore sulla quantità, che in termini prosastici si può traslare in attributi: le scampagnate che si sono regalati Sassuolo, Torino, Atalanta e Lazio in questo 2015 sono frutto della scarsissima consistenza e caratura dei giocatori rossoneri, ai quali la parola sacrificio suona come un rumore assordante e poco gradito. È ampiamente sufficiente prendere ad esempio i gol subiti ieri a Roma: l'inserimento di Parolo è stato osservato come una stella cadente, la notte di San Lorenzo, il gol di Klose si commenta da solo, mentre la ripartenza di Candreva é l'emblema di quanto a questo Milan piaccia correre in avanti ma molto poco indietro. Tutto troppo facile insomma per essere contro una squadra che "non avrà la tecnica delle altre ma scenderà in campo sempre con più cattiveria" per citare le parole di Mister Inzaghi alla conferenza di presentazione.
ZERO PERSONALITÀ.

Se poi il dito cade sul tasto personalità la nota é ancora più dolente: solo nelle ultime 4 gare il Milan si é fatto rimontare 3 volte e al contrario, nelle gare in cui é andato in svantaggio, non é mai riuscito a ribaltare il risultato in questa stagione, ottenendo al massimo il pari in 3 occasioni su 6; segno evidente di una squadra senza giocatori in grado di prendere in mano il timone e guidare la nave fuori dalla tempesta. Se poi escludiamo Menez, Bonaventura, De Jong e Diego Lopez, utili per lo meno a buttare fuori acqua a prua e a poppa, il resto é incommentabile. L'orizzonte poi non riserva, ad ora, nessun bagliore dell'alba: il mercato di Gennaio, con gli arrivi di Cerci e Suso, resta come sempre ancorato al palo e un semplice ritiro in attesa della sfida chiave di Coppa Italia potrà forse essere un palliativo, ma certamente non una medicina in grado di risolvere il problema alla radice.