Cessione Milan, dalla promessa di 'mani stabili e sicure' alla scommessa cinese: Berlusconi ha delle responsabilità nel futuro del club

Cessione Milan, dalla promessa di 'mani stabili e sicure' alla scommessa cinese: Berlusconi ha delle responsabilità nel futuro del clubMilanNews.it
giovedì 30 marzo 2017, 15:30Primo Piano
di Thomas Rolfi

Si sa, le questioni di cuore vanno spesso al di là della logica, compreso quella economica. Silvio Berlusconi ha intrecciato la propria storia con quella del Milan a partire dal 1986 con un legame così forte che ormai quando viene nominato viene naturale pensare per associazione anche ai colori rossoneri, come se fossero un'entità unica. Oltre un miliardo di euro speso in 31 anni e 29 trofei portati a casa, numeri di un cammino trionfale che, però, nell'ultimo lustro ha avuto un brusco rallentamento a causa dell'impossibilità da parte di Fininvest di finanziare il club come un tempo. Per questo motivo, il presidente del Milan si è trovato costretto a cercare prima un socio a cui vendere parte delle quote e poi, una volta rivelatasi infruttuosa la ricerca, qualcuno a cui cedere la totalità del club.

MANI STABILI E SICURE - Non è stata per nulla una decisione facile per Silvio Berlusconi quella di arrivare a privarsi della sua creatura, presa da un'aula di tribunale e portata in cima al mondo. Il presidente rossonero, la sua famiglia e le persone a lui vicine e che lo conoscono bene hanno sempre giurato che per il numero uno di Fininvest il Milan sia una questione speciale, di cuore, diversa da tutte le altre aziende di sua proprietà. Lo stesso Silvio ha ribadito più volte quando interpellato in merito: "Voglio vendere ma fare anche in modo che finisca in mani stabili e sicure. Se vendo quote del Milan è solo per far sì che continui la sua storia gloriosa".

RESPONSABILITA' - Dichiarazioni importanti, d'amore, appunto. Come nella vita, però, contano i fatti più che le parole. Al momento è tutto ancora molto nebuloso per quanto riguarda la cessione del Milan, anche se le nubi vanno via via diradandosi. Da quanto trapelato, tuttavia, sono diversi gli esperti di economia e finanza a ritenere un grosso rischio e un'operazione altamente speculativa quella che il prossimo 14 aprile dovrebbe portare il club di via Aldo Rossi - a meno di sorprese mai del tutto da escludere completamente in questa lunga e intricata vicenda - nelle mani di Yonghong Li. In linea puramente teorica il proprietario di un'azienda al momento della cessione non deve preoccuparsi del futuro di quella società, non è più nè un suo problema nè una sua responsabilità. Se però, come in questo caso, vengono messi in pubblica piazza i sentimenti, ecco che l'immediato destino del Milan diventi inevitabilmente una responsabilità anche dello stesso Silvio Berlusconi. Posto che questa scommessa finanziaria interamente a debito potrebbe funzionare (come nel caso dei Glazer con il Manchester United) di certo sembra difficile definire 'stabili e sicure' le mani di Yonghong Li.