Cinque reti subite in due gare: tra assenze ed errori, con la Juve una difesa da rifondare

Cinque reti subite in due gare: tra assenze ed errori, con la Juve una difesa da rifondareMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/Photoviews
lunedì 15 settembre 2014, 21:00Primo Piano
di Andrea Terraneo

Due vittorie nelle prime due gare era un accadimento che non si verificava dalla stagione post-Calciopoli e trionfomondiale i primi successi maturarono sulla Lazio a San Siro e contro il Parma in trasferta. Otto annate dopo il nuovo Milan guidato Filippo Inzaghi ha ripetuto quell'avvio di stagione mostrando cinismo contro i biancocelesti e resistendo contro i Ducali. Ripercorrendo la via Emilia in direzione Milano i sentimenti della formazione rossonera sono altalenanti: entusiasmo - pensiamo alle vittorie, a Nigel De Jong e ad un super Menez - e preoccupazione; angosce che riguardano il pacchetto difensivo in vista della super sfida contro la Juventus.

Un reparto che gode di abbondanza rispetto agli impegni della squadra a cui il mister Filippo Inzaghi non ha ancora dato una quadratura definitiva: dal fischio iniziale al completar dei primi 180' minuti "SuperPippo" ha adoperato per tutto il periodo il solo Ignazio Abate - autore tra l'altro di due assist sfruttati da Muntari e Honda -. Alex, fino al momento dell'infortunio, è stato il perno su cui si è costruita la coppia centrale che ha visto alternarsi prima Zapata - meglio adatto nel controllare Kita Balde - e in seguito Bonera. Il capitano milanista in queste prime due uscite si è mostrato sofferente agli avversari; prima in ansia con Candreva poi anzitempo sotto la doccia nella trasferta del Tardini, fatto questo che ha permesso al discusso Rami di tornar a calcare il terreno di gioco. A Parma ha esordito dall'inizio Mattia De Sciglio; reduce dal doppio impegno con la Nazionale di Antonio Conte la maglia rossonera si è rivelata di altro spessore, agli occhi dei tifosi è andata in scena la peggior prestazione del numero 2: colpevole in almeno due reti degli avversari e complice - non è esente da colpe - nell'incomprensione con Diego Lopez.

Il portiere spagnolo in due gare ha vissuto i momenti vorticosi che solo un estremo difensore può vivere: super parata e rigore smorzato all'esordio a San Siro; 3 reti subite e la frittata combinata a Parma. Sull'errore dell'ex Madrid pesa (in attesa di sviluppi) un possibile risentimento al flessore, il quale fa pensare che contro la Juventus tornerà il veterano Christan Abbiati a difendere i pali della porta milanista. Se le assenze saranno confermate, oltre al cacciatore del sole potremmo veder gli esordi dei separati in casa Zaccardo e Mexès - che a Parma non sono stati nemmeno convocati - e del bocciato finora Albertazzi. Resta ancora un enigma il come Filippo Inzaghi deciderà di utilizzare il colombiano Pablo Armero. L'ex Udinese sembra anch'egli non aver convinto l'ex numero 9 rossonero - il quale nelle ultime ore di mercato aveva manifestato l'idea di aver in rosa un nuovo elemento sulla corsia mancina - che fino ad ora gli ha concesso solo uno spezzone di gara contro la Lazio.

Nelle prime uscite il carattere, il nuovo atteggiamento tattico e i colpi degli interpreti del reparto avanzato hanno coperto le pecche andate in scena quando la palla veleggiava nei pressi dell'area rossonera: 5 reti subite in 180' minuti sono una media lontana dall'accettabile per chi vuole occupare le posizioni di vertice. I gol incassati poi scaturiscono in parte da cross arrivati dal fondo o dalla trequarti, uno è dovuto ad una disattenzione su palla inattiva mentre al caso si deve l'autorete di De Sciglio. Per Inzaghi quindi in vista della Juve occorrerà scegliere in primis gli uomini giusti; poi lavorare sui palloni alti derivanti da cross: situazione questa che il club bianconero predilige avendo in dote Llorente e i traversoni di Lichsteiner ed Evrà.