CorSera - Caso Donnarumma, il Milan non ci sta e si difende: Mirabelli attacca Raiola

CorSera - Caso Donnarumma, il Milan non ci sta e si difende: Mirabelli attacca RaiolaMilanNews.it
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giovedì 14 dicembre 2017, 08:00Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Ieri sera a San Siro, c’era un’atmosfera strana, non solo perché erano appena nove mila i tifosi accorsi allo stadio per il match di TIM Cup contro il Verona, ma soprattutto perché già prima del fischio d’inizio c’è stata una nuova contestazione nei confronti di Gigio Donnarumma. Il giovane portiere milanista, tornato al centro delle polemiche negli ultimi giorni, è stato accolto in campo fin dal riscaldamento da cori, fischi e da uno striscione con il quale la Curva gli ha praticamente detto di andare via.

CLIMA NEGATIVO - Dopo giorni di silenzio, la società di via Aldo Rossi ha deciso di intervenire e ieri sera dopo la partita il ds Massimiliano Mirabelli ha preso la parola e se da una parte ha difeso Donnarumma, dall’altra ha attacco pesantemente il suo agente Mino Raiola, colpevole di aver ricreato questo clima negativo intorno a Gigio: “C’è qualche signore che sta diventando showman. Noi ci ridiamo sopra ma non gliela faremo passare. Mi è dispiaciuto per i fischi: i tifosi li riservino agli avversari, non ai nostri giocatori. Vero è che Donnarumma è maggiorenne ma non è tutta colpa sua di questa situazione. occorre tutelare il Milan da qualche signore che sta danneggiando l’immagine del club” le dure dichiarazioni del dirigente milanista riportate questa mattina dal Corriere della Sera.

VICINI A GIGIO - Mirabelli ha spiegato poi di essersi confrontato al termine del match con Gigio, il quale non ha mai chiesto la cessione: “E di nuovo non mi ha espresso la voglia di andarsene, ma evidentemente c’è qualche signore che ad arte intende organizzare qualcosa”. Il Milan è vicino a Donnarumma e lo difenderà da ogni attacco, ma ora la palla passa al giovane estremo difensore rossonero, il quale dovrà capire come uscire da questa brutta situazione: “Possiamo parlare con lui ma solo fino a un certo punto perché poi è il giocatore a dover capire dove è il bene e dove inizia il male”. Il messaggio della società a Gigio appare quindi piuttosto chiaro.