CorSera - Gattuso: “Mi ispiro ad Ancelotti, Lippi e Conte. Europa? Il Milan è tornato a casa. Campioni, storia, società: così nasce una grande”

CorSera - Gattuso: “Mi ispiro ad Ancelotti, Lippi e Conte. Europa? Il Milan è tornato a casa. Campioni, storia, società: così nasce una grande”MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 25 maggio 2017, 09:59Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Dopo l’incontro di ieri sera con l’ad rossonero Marco Fassone, Rino Gattuso ha accettato la proposta della nuova dirigenza rossonera e da luglio guiderà la Primavera milanista al posto di Stefano Nava. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex centrocampista del Milan ha raccontato a chi si ispira come allenatore: “Ancelotti, Lippi e Conte sono i miei punti di riferimento ma in questo lavoro non si può scopiazzare. Non c’è un modello vincente. Con il tempo sono diventato più riflessivo, dopo tre anni tra Creta e Pisa vissuti borderline: volevo fare un mio percorso senza che nessuno mi regalasse niente. A casa sui libri si impara poco, si cresce prendendo legnate in panchina sui denti”.

RITORNO IN EUROPA - Dopo tanti anni da calciatore, Gattuso tornerà al Milan con un nuovo ruolo e lo farà in una società tutta nuova, con una proprietà che ha dichiarato di essere pronta a fare grossi investimenti: “I risultati vanno di pari passo con la presenza di una società forte alle spalle. La gestione di Berlusconi ha dimostrato che oltre ai soldi contano la storia, il senso di appartenenza, i valori da tramandare. La Juventus è l’esempio da seguire, non sembra nemmeno una squadra italiana, ora ha un respiro internazionale. Fa un mercato intelligente e ha lo stadio di proprietà: spero che vinca a Cardiff perché sarebbe fondamentale per il nostro sistema calcio. I festeggiamenti per il sesto posto? Be’ dopo tre anni l’Europa è un risultato importante: il Milan torna a casa. Non era scontato che avvenisse. È stato compiuto un buon lavoro, ha vinto anche la Supercoppa Italiana”.

BERLUSCONI - Gattuso ha poi parlato anche del suo rapporto con Berlusconi, Zamparini e Constantin: “Berlusconi era ingombrante come figura ma non invadente. Zamparini conosce di calcio ma quando perdi 1-2 partite non ha pazienza e ti caccia subito. Con lui ho discusso per le formazioni: certo, se ti assumi la responsabilità di far giocare uno e poi i risultati non arrivano vai a casa. Constantin (pres.Sion, ndr) si metteva alla lavagna e disegnava gli schieramenti”.