CorSera - Tassotti: “Ecco quale sarà il mio nuovo ruolo. Serve un grande difensore e Romagnoli lo può diventare”

CorSera - Tassotti: “Ecco quale sarà il mio nuovo ruolo. Serve un grande difensore e Romagnoli lo può diventare”MilanNews.it
© foto di Balti Touati/PhotoViews
giovedì 9 luglio 2015, 08:01Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Dopo aver fatto l’allenatore in seconda per tantissimi anni, Mauro Tassotti è pronto ad iniziare una nuova avventura nel Milan, cioè quella di supervisore dei giocatori rossoneri che vengono mandati in prestito. È lo stesso ex terzino milanista a spiegare il suo nuovo ruolo durante la lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera: “Seguire il percorso di crescita dei ragazzi in prestito ad altri club. Comprendere se sono pronti per tornare in prima squadra o se hanno bisogno di migliorare ancora. Diciamo che vogliamo evitare che in futuro si verifichino altri casi Darmian. Era del nostro settore giovanile, ora sta andando al Manchester United per 20 milioni. Oddio, avrei continuato ad allenare senza problemi. Non avevo desiderio di cambiare e non avevo messo in preventivo un mutamento. Però è normale che quando arriva un nuovo tecnico, lo segua il suo staff. Galliani mi ha proposto tre opzioni, questa mi è piaciuta subito”.

FELICE CON CARLETTO - Il Tasso ha fatto per tanti anni il vice allenatore, ma spesso il suo nome è stato accostato anche alla panchina rossonera: “Dopo quattro anni nelle giovanili, ebbi l’occasione di andare via. Mi chiamò qualche società tra cui il Chievo ma decisi di rimanere non volendo allontanarmi da Milano anche per i miei figli. Poi iniziai da vice di Ancelotti e fui appagato da quel ruolo. In quegli anni vincemmo tutto. Il mio accostato alla panchina del Milan? Sì, ma concretamente non mi è stata mai formulata la proposta. Che ovviamente avrei accettato”.

SEEDORF E PIPPO - Nei suoi anni al Milan, Tassotti ha lavorato con diversi allenatori, ma non con tutti ha avuto rapporti facili, in particolare con Seedorf: “Clarence aveva il diritto di scegliere i suoi collaboratori. Terminati i sei mesi di lavoro però me ne sarei andato. Diciamo che abbiamo avuto più questioni di forma che di sostanza”. Anche con Inzaghi, le cose non sono andate tutte per il verso giusto: “Sono stato felice di lavorare con Pippo. Poi lui si trovava meglio a relazionarsi con Andrea Maldera ma non ne ho fatto un dramma”. L’ex giocatore rossonero ha infine detto la sua sul futuro del Milan: “Di certo per la Juve sarà più difficile primeggiare con il Milan e l’Inter che si sono rafforzate. Romagnoli mi piace, ma in generale dico che per tornare ai livelli di un tempo serve un centrale di spessore”.