Dalla Cina all'America passando per la Spagna: venti di tempesta sul Milan, che dovrebbe fugare i dubbi sulle situazioni contestate

Dalla Cina all'America passando per la Spagna: venti di tempesta sul Milan, che dovrebbe fugare i dubbi sulle situazioni contestate
martedì 21 novembre 2017, 21:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Prima il New York Times torna a versare ettolitri di benzina sulla fiamma del dubbio relativo alla proprietà del Milan, poi l’indiscrezione di Marca che riporta una decisione – non ancora comunicata al Milan – dell’UEFA orientata a rigettare la richiesta di Voluntary Agreement avanzata dal club in quanto, secondo il quotidiano spagnolo, la commissione non sarebbe stata convinta dal faldone di 150 pagine presentato da Fassone. Anzi, la commissione preposta, ha avanzato una richiesta di ulteriore documentazione al club per proseguire l’analisi della sua proposta che, sotto il punto di vista prettamente politico, starebbe causando qualche malumore nei grandi club europei, al pari dell’operato molto aggressivo del Paris-Saint Germain, capace di impegnare 400 milioni per due calciatori come Neymar e Mbappé. Quello che emerge, però, è che sono sempre e solo voci negative attorno al Milan e che arrivano da media di una certa rilevanza.

LINEA DI CHIAREZZA -  Il Milan, come scelta comunicativa, ha optato per una comunicazione diretta, chiara e trasparente con i tifosi. Marco Fassone, non più tardi di giovedì scorso, ha partecipato ad una Q&A con i tifosi ed ha risposto alle domande sul Voluntary Agreement e all’eventuale passaggio al Settlement nel caso in cui la proposta per il primo scenario venisse rigettata. Ma quello che, ad oggi, non può più rimanere “discreto” è la reale forza economica di Yonghong Li e di chi, eventualmente, lo sta affiancando in un’operazione ad altissimo rischio dal punto di vista economico. Le voci, le indiscrezioni, le illazioni e gli articoli (che fino a prova contraria si basano su prove e riscontri) attorno alla proprietà del club sono sempre e solo di stampo negativo. Qui le cose sono due: o c’è un complotto internazionale da parte dei media contro il Milan oppure c’è qualcosa che ancora non è stato detto. Non a noi giornalisti, ma ai tifosi, che sono i destinatari del prodotto Milan.

RIFINANZIAMENTO -  In questi giorni, poi, sta proseguendo la due diligence da parte del fondo Highbridge sui conti del club, al termine della quale si capirà se verrà liquidato o meno il doppio prestito emanato da Elliott – per un totale di 383 milioni – con la figura di un nuovo creditore. Questo porterebbe un tasso di interesse compreso tra il 3 e l’8% e con il debito diluito su cinque anni, ma la vera soluzione ad una situazione debitoria simile sarebbe quella dell’ingresso di un socio che immetta capitale fresco nel club oltre alla quotazione di una parte del pacchetto azionario del Milan su una borsa asiatica, la cui OPA dovrebbe essere valutata nel nuovo anno nel caso in cui il CdA del club la ritenesse funzionale ad un incremento dei ricavi. Però, prima di tutto questo, è giusto che il Milan faccia cadere il velo di Maya attorno ad alcuni aspetti della sua proprietà. Solo così si potranno mettere a tacere i venti di tempesta che costantemente soffiano nelle vele del vascello milanista.