Destro imbocca il tunnel della solitudine

Destro imbocca il tunnel della solitudineMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
domenica 1 marzo 2015, 20:00Primo Piano
di Antonio Vitiello

Gli indizi erano arrivati già con Empoli e Cesena, la prova con il Chievo. Mattia Destro vive la stessa solitudine che prima aveva colpito in pieno Fernando Torres, quella del centravanti isolato e poco servito. L’acquisto di gennaio più importante del Milan rischia di diventare ben presto un caso se non si trovano immediatamente soluzioni. Con l’Empoli appena un cross decente di Bonaventura e la prima rete in rossonero, contro Cesena e Chievo il nulla più assoluto. Zero rifornimenti, pochissime palle giocabili e un supporto della squadra scarsissimo. Mattia Destro anche ieri è stato lasciato solissimo in mezzo alle maglia gialle del Chievo, un problema che si ripete ciclicamente per gli attaccanti del Milan.
 
IMPATTO - L’impatto di Destro al Milan fino ad ora non è stato eccezionale. Sicuramente il ragazzo ha qualche responsabilità, ma non tutte le colpe sono da attribuire all’ex giallorosso.

In quattro partite è riuscito a segnare solo una volta, mentre nelle ultime due gare è uscito al 65esimo della ripresa per lasciare spazio a Pazzini. Probabilmente non è al top fisicamente ma ciò che penalizza maggiormente Destro è la mancanza di cross e suggerimenti dei centrocampisti. Con la Roma era tutt’altra cosa, la squadra lo supportava con una pioggia di traversoni, al Milan è merce rara, se ne arrivano due a partita è già tanto.
 
PREOCCUPAZIONE - La paura più grande è vedere un altro giocatore potenzialmente importante finire nel tunnel della solitudine, lasciato al suo triste destino nella morsa della difesa avversaria, senza aiuto e supporto dei compagni. E’ vero che Destro deve cambiare modo di giocare perché alla Roma aveva la comodità di sfruttare le giocate di Totti e Gervinho, o i cross di Maicon, mentre al Milan bisogna fare a sportellate ogni secondo della gara per guadagnare una chance di tirare in porta. La preoccupazione della dirigenza e della tifoseria è quella di vedere un altro giocatore entrare in crisi dal punto di vista mentale. Si sa che quando un attaccante non segna o gioca male potrebbe abbattersi, un po’ come già successo ai suoi predecessori. Inzaghi dovrà trovare una soluzione per non perdere un altro giocatore della rosa.