Diego Lopez a Forza Milan!: "È stata una stagione difficile, ma credo di aver fatto bene. Guardiamo avanti con ottimismo"

Diego Lopez a Forza Milan!: "È stata una stagione difficile, ma credo di aver fatto bene. Guardiamo avanti con ottimismo"MilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
domenica 28 giugno 2015, 22:03Primo Piano
di Salvatore Trovato

Il portierone spagnolo Diego Lopez, uno dei pochi a salvarsi dall’ultima, disastrosa stagione rossonera, ha rilasciato un’intervista al mensile "Forza Milan!". Ecco le dichiarazioni dell’ex Real.

Un bilancio dell’annata appena trascorsa: "Per la squadra non è stata una stagione facile, soprattutto dal punto di vista dei risultati: credo che, una volta archiviata quest’annata un po’ sfortunata, dobbiamo guardare avanti e concentrarci con ottimismo sulla prossima. Ripartiremo da zero e avremo la possibilità di rifarci dalle delusioni di questa stagione andata storta".

Sulle differenze tra il calcio spagnolo e quello italiano: "Credo che in questo momento la Liga sia di valore leggermente superiore rispetto alla Serie A. Il calcio italiano è più tattico, il livello è sempre buono ed è difficile affrontare anche le squadre più piccole. In Spagna il divario tra big come Real, Barcellona, Atletico, Siviglia è club di bassa classifica è molto più netto. Guardando più in generale alla dimensione del calcio italiano di oggi, penso che si sia evoluto meno rispetto a quello di altre realtà europee. Inghilterra e Germania su tutte. È rimasto un po’ indietro, sia per quanto riguarda la filosofia di gioco sia dal punto di vista delle strutture di allenamento e degli stadi".

Sull’atteggiamento dei tifosi in Spagna e Italia: "Non ho notato grosse differenze: in entrambi i casi, credo dipenda soprattutto dalle squadre e dalle varie zone geografiche. Il Real è un club molto importante e dal punto di vista mediatico è sempre sotto riflettori. Anche il Milan è un grande club: credo che Milano sia una città che rispetto i giocatori e la loro vita privata. Per me è fondamentale poter avere una vita normale, staccare dal campo. I tifosi rossoneri mi permettono di farlo, anche se mi presto sempre volentieri per autografi o foto, penso sia il più immediato riconoscimento del mio lavoro".

Molte volte, i portieri migliorano col passare degli anni: "Ogni anno mi sento meglio da un punto di vista fisico. Nel mio ruolo poi contano tantissimo l’esperienza e la solidità mentale: due qualità che maturano nel tempo, partita dopo partita".

Sul ritorno in Nazionale: "Se mi piacerebbe? Senza dubbio, soprattutto in questo momento: quest’anno credo di aver fatto bene al Milan e continuerò a impegnarmi al massimo per guadagnarmi la convocazione. Più di questo non posso fare, se arriverà una chiamata ne sarò felice".

Sul futuro: "Ora non ci penso. Mi piace ragionare giorno per giorno, tre anni sono lunghissimi. Sicuramente una volta chiusa la carriera vorrei rimanere nel mondo del calcio, magari come preparatore dei portieri: già adesso, quando mi alleno, mi piace guardare come si muovono i miei compagni di reparto. In generale credo che fare l’aleatore sia un mestiere difficile: comporta tante responsabilità, ci vogliono un carattere forte e grande carisma. È dura gestire un gruppo di 25 giocatori".