Doppietta da sogno con il Craiova nel mirino: Cutrone scalda i motori

Doppietta da sogno con il Craiova nel mirino: Cutrone scalda i motoriMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
domenica 23 luglio 2017, 15:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Nell'intensa estate del Milan, caratterizzata da un grande attivismo sul mercato, c'è un attore che non ama molto le luci della ribalta mediatica, preferendo quelle dei riflettori degli stadi: Patrick Cutrone. Il bomber classe '98 è, ad oggi, il capocannoniere della preparazione rossonera, avendo messo a segno tre gol: uno al Lugano e due, ieri, contro il Bayern Monaco. La sua doppietta ha letteralmente indirizzato sui binari milanisti l'amichevole di Shenzhen, spalancando su di lui le attenzioni di quegli osservatori neutrali che, di solito, guardano con ragionevole dubbio i ragazzi che arrivano dalla Primavera in prima squadra.

PIACEVOLE CONFERMA  - Ma Cutrone non lo si può definire una sorpresa, ma un progetto di conferma e rispetto ad altri suoi colleghi di reparto molto sponsorizzati, lui ha sempre preferito mantenere il profilo basso, capendo che il lavoro sul campo, prima o poi paga. Di poche parole davanti ai microfoni e alle telecamere (numerose le sue fughe scherzose nei post partita quando giocava in Primavera), Patrick, nonostante abbia 19 anni, è già un professionista a tutti gli effetti, per mentalità, spirito di sacrificio e voglia di migliorarsi sempre. Quando segna è la persona più felice del mondo, quando gioca bene per la squadra, ma non trova il gol, è meglio lasciarlo stare per qualche ora, perché il non andare in rete - per lui - è una malattia. Quella malattia che solo i grandi attaccanti hanno avuto e che lo ha fatto salire sul volo per Milano con il sorriso sulle labbra.

FUTURO PROSSIMO - Adesso il Milan - che lo ha già blindato a livello contrattuale - dovrà decidere, anche in base alle proprie scelte di mercato, se tenerlo (sarà sicuramente a disposizione per il Craiova e potrebbe esser titolare) e dargli le chance di giocarsi il posto oppure mandarlo in prestito, in una squadra che gli dia la possibilità di lottare per una maglia da titolare. Ben sapendo che, potenzialmente, il bomber del futuro è già in casa.