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Bocci: "Berlusconi mette i paletti perchè non vuole vendere. Insisterei con Balo. Montolivo? Non può essere leader da solo..."

ESCLUSIVA MN - Bocci: "Berlusconi mette i paletti perchè non vuole vendere. Insisterei con Balo. Montolivo? Non può essere leader da solo..."MilanNews.it
© foto di Stefano Porta/PhotoViews
martedì 24 maggio 2016, 18:01Primo Piano
di Thomas Rolfi

La stagione del Milan è terminata con un'altra delusione, anche se la prestazione offerta dalla squadra di Brocchi è stata convincente. La redazione di MilanNews.it ha contattato Alessandra Bocci. Con la giornalista della Gazzetta dello Sport abbiamo parlato della finale contro la Juventus, del lavoro di Cristian Brocchi, della situazione societaria, di Balotelli, Boateng e del rinnovo di Montolivo.

Che impressione le ha fatto il Milan sabato sera?
"Ho visto un Milan molto orgoglioso, certamente meno sorprendente per chi l'ha seguito nelle ultime stagioni, però sicuramente non basta per tornare in Champions League. E' stato un Milan attento, generoso, ma con qualcosa che manca".

Che bilancio traccia di questo mese e mezzo di lavoro di Brocchi?
"Brocchi ha fatto quello che poteva fare in un mese e mezzo. Personalmente sono abbastanza d'accordo con Abbiati, cioè io non avrei cambiato Mihajlovic, perchè non ha molto senso cambiare l'allenatore a 5-6 partite dalla fine del campionato. Il peccato del Milan in queste stagioni è stato mettere sulla panchina allenatori che piacevano e non piacevano, che andavano bene a un'anima della società, ma non all'altra. Mi auguro per il Milan e i suoi tifosi che la stagione inizi e finisca con lo stesso allenatore, ma soprattutto che abbia la fiducia della società e l'appoggio dei giocatori".

La trattativa con la cordata cinese prosegue. Berlusconi alla fine venderà il Milan?
"Secondo me Berlusconi non vuole vendere il Milan e secondo me sta mettendo, anche inconsciamente forse, tutti i paletti possibili e immaginabili - a cominciare da una quotazione troppo alta - per non vendere. Poi che sia necessitato da situazioni varie, economiche e famigliari, lo sappiamo. Ma è una situazione che si trascina da anni. Secondo me è superficiale dare la colpa di queste ultime stagioni scarse del Milan alla questione societaria, al doppio amministratore delegato, alle troppe teste che comandano. Io penso che ci siano stati degli errori, principalmente quello della mancata continuità della guida tecnica. Troppa fretta e poche idee chiare. Siccome è Berlusconi che poi alla fine decide, magari per troppo amore o nostalgia di quello che era il Milan una volta, è rimasto schiacciato prendendo delle decisioni che non sono state particolarmente indovinate".

Balotelli e Boateng: due rinforzi che si sono rivelati un fallimento per il Milan di questa stagione?
"Io intanto distinguerei. Boateng è andato e tornato in maniera un po' episodica è stato una meteora. Probabilmente è stato un fallimento, però non è nemmeno carino far diventare dei capri espiatori dei giocatori che poi in fondo c'entrano poco.  Su Mario io vado controcorrente: bisognerebbe insistere di più con lui. Io credo che quest'anno non ci sia la situazione adatta per cercare di reinserirlo nel Milan. Per me è uno dei talenti più luminosi del calcio italiano e non si può buttarlo nel cestino. E non è un problema che riguarda solo il Milan, ma anche la Nazionale. Purtroppo Balotelli per il suo carattere è destinato a essere sempre discusso. Ci sono dei giocatori, così come El Shaarawy, che anche quando crescono hanno bisogno di sentirsi importanti e essere rassicurati dall'ambiente. E' molto antipatico utilizzare Balotelli come capro espiatorio. Mi auguro per il bene del calcio che qualcuno lo prenda e lo faccia tornare a quello che è, un grande giocatore. Vista l'età, aspetterei a dire che è finito".

Il Milan oggi ha ufficializzato il rinnovo di Montolivo. La convince questo prolungamento triennale?
"Non so se sia giusto o meno. Montolivo è stato preso per fare il capitano del Milan. E' un giocatore di grande affidabilità, anche dal punto di vista caratteriale, è una persona molto seria. Bisogna capire che non è Pirlo. Alcuni giocatori della rosa attuale del Milan sono stati secondo me un po' vittima di queste alte aspettative, di questi paragoni che poi la fine hanno danneggiato loro e di conseguenza la squadra. Lui è stato preso per essere il leader di questo Milan, ma il leader non può farlo da solo. Mi rifaccio alle parole di Abbiati. Se tu fai delle osservazioni a un compagno che si è comportato in maniera non corretta e nessun altro ha qualcosa da dire, allora questo è il problema. Il problema è che non si può pensare che Montolivo da solo faccia il super leader e che riporti una mentalità che c'era prima e che ora forse non c'è più. Ci vuole progetto e portare avanti una linea, che non deve essere necessariamente quella del Milan italiano. Che è una barzelletta, mi sembra anacronistico. Il Milan di Sacchi era italiano, ma senza i tre olandesi non so cosa avrebbe fatto. Ci vuole equilibrio e rendersi conto che se si vuol puntare sui giovani c'è bisogno di tempo. Tutto l'ambiente che gira intorno al Milan è impaziente e legato a una grandezza che non c'è più. Questo crea dei problemi".

intervista di @TRolfi