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Eranio: "Gattuso ha in mano il Milan, questa è la cosa più importante"

ESCLUSIVA MN - Eranio: "Gattuso ha in mano il Milan, questa è la cosa più importante"MilanNews.it
sabato 13 gennaio 2018, 19:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews
fonte Intervista di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha intervistato Stefano Eranio. Con l'ex centrocampista di Milan e Genoa abbiamo parlato degli argomenti più caldi in casa rossonera, da Gennaro Gattuso fino al discorso stadio, passando per un parere sui singoli, come Calhanoglu.

Hai visto dei miglioramenti nel Milan da quando è arrivato Gattuso? "Per dare una propria impronta ci vuole più tempo. Ha trovato una situazione non semplice, soprattutto a livello fisico. Già in passato la squadra aveva deciso di trovare il capro espiatorio nel preparatore atletico. Questo la dice tutta. Diventa difficile anche poter dare un giudizio finale anche perché se non si conosce quale era il prodotto prima a livello di allenamenti e quale è ora, diventa molto difficile poter dire qualcosa. È certo che a livello di gruppo Gattuso ha in mano il Milan e i ragazzi rispondono a quello che vuole realmente lui. Questa è la cosa più importante, poi sono gli stessi giocatori che devono dare qualcosina in più e trovare la forma migliore per poter dare una mano anche a Gattuso".

Calhanoglu sembra avere una condizione diversa, può essere un giocatore in grado di dare qualcosa in più al Milan?

"Dovrebbero darlo tutti, si spera che rientri presto Conti perché dal primo momento aveva dato un’impronta importante e aveva fatto capire che l’acquisto più importante poteva essere lui. Un giocatore che sulla destra può fare tutto. Calhanoglu non lo conosco benissimo, da lui ci si aspetta qualcosa in più ma è uno di quei calciatori di cui non si capisce se hanno tutte le qualità per fare il centrocampista oppure la mezza punta. È un po’ come Bonaventura, con la differenza che l’italiano è collaudato e deve solo trovare la forma fisica per poter rendere come ha reso negli ultimi anni al Milan sperando che non incappi in qualche infortunio. Calhanoglu quello che può dare è questo, sperando che possa fare qualche gol in più perché calcia bene, soprattutto le punizioni. Io di Calhanoglu mi ricordo le punizioni, gli hanno dato fiducia, con questa può rendere qualcosa in più ma non so quanto possa fare meglio rispetto alle ultime partite".

Si parla di Antonio Conte come futuro allenatore del Milan, cosa ne pensi?

"Io penso che Conte, insieme ad Ancelotti, Mourinho e Klopp è tra i migliori allenatori in circolazione. Qualsiasi squadra vorrebbe Conte ma non è giusto per Gattuso fare nomi. La società deve dare una mano all’allenatore senza far uscire grandi notizie vere o no, quando si sceglie un allenatore si deve cercare di aiutarlo a diventare realmente allenatore. Anche gli stessi giocatori devono capire che chi comanda è lui e che l’anno prossimo l’allenatore sarà lui per fare uscire la squadra da un momento difficile. Perciò secondo me l’allenatore deve avere la fiducia di tutti se no tanto vale".

Si parla del futuro di San Siro, rimarresti al Meazza oppure il Milan dovrebbe costruire uno stadio di proprietà?

"È sicuro che per come stanno andando Milan e Inter, San Siro è grande, solo in due o tre casi riusciresti a riempirlo. Basta vedere l’Allianz Stadium della Juventus che pur avendo 45 mila posti non sempre è piena. Da un lato sarebbe giusto costruire lo stadio di proprietà perché porterebbe nuove risorse ed è importante per le società. Dall’altro sarebbe bello se si riuscisse ad avere la possibilità certa di mettere mano a San Siro perché è unico. È un pezzo di storia che migliorandolo a livello interno potrebbe diventare uno degli stadi più belli al mondo. Ora ci giocano due squadre, chi potrebbe averla vinta se no si andrebbe a farlo in un’altra zona di Milano. Anche l’Inter vorrebbe rifare lo stadio, poi si mettono d’accordo le due società. Se si vuole diventare una squadra modello e moderna lo stadio di proprietà diventa imprescindibile. Sarebbe bello fare un piccolo San Siro, con gli stessi criteri ma più moderno all’interno. Serve che la storia ricordi la forma di San Siro ma sarà difficile ripeterlo".