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Eranio: "Milan, ideale la cessione del 65%. Il mani di Antonelli? Il rigore sarebbe stato un regalo"

ESCLUSIVA MN - Eranio: "Milan, ideale la cessione del 65%. Il mani di Antonelli? Il rigore sarebbe stato un regalo"MilanNews.it
lunedì 20 aprile 2015, 22:00ESCLUSIVE MN
di Nicole Gomena

Da Derby dei campioni a Derby delle delusioni. Alzi la mano chi non si aspettava, o meglio sperava, di vedere uno scontro più avvincente che portasse almeno un po’ di positività in una stagione dalle sfumature sempre più grigie. Si dice che “un punto per uno non fa male a nessuno” eppure a Milano nessuno si accontenta, tanto che il disappunto di entrambe le fazioni sembra essere arrivato anche alla “Madunina”, intenta ad osservare il finale di campionato dall’alto del Duomo. Non potendo avere il parere dei Santi tuttavia, la Redazione di Milannews.it è scesa di qualche gradino, pur restando ai piani alti, e ha contattato Stefano Eranio che ha condiviso con noi alcune idee dalle prestazioni di ieri all’imminente cessione della società.

I tifosi ricordano i Derby di Zanetti e Maldini, ora sembrano mancare campioni e qualità. Come siamo arrivati a questa situazione?

“La situazione economica in Italia non è delle più rosee, questo è un fattore che influisce anche sul nostro calcio in cui investire è diventato sempre più difficile, la conseguenza è che anche lo spettacolo ne risente. Ieri infatti i giocatori hanno cercato di dare il massimo, tuttavia non ci sono più quei talenti in grado di fare la differenza”.

E’ il caso di parlare di “calcio dei ricchi”. Dopo la cessione dell’Inter, sembra stia per arrivare anche quella del Milan: è una scelta che condivide?

“Nel caso dei rossoneri la maggioranza sarà venduta, ma una piccola percentuale rimarrà in mano a Berlusconi, In tal caso ci ritroveremmo nella situazione ideale dato che la squadra resterebbe in mano a uomini di calcio che però ricevono finanziamenti esterni. Ricordiamoci che con la disponibilità economica i nostri dirigenti hanno sempre reso grande la squadra soprattutto grazie al lavoro svolto sul mercato”.

Tornando al Derby, trova che il risultato finale sia quello giusto? All’Inter il pareggio sembra andare stretto anche per quanto riguarda quel rigore non dato…

“Le parole le porta via il vento e sono convinto che il risultato rispecchi la partita poco brillante alla quale abbiamo assistito. Parlando invece di episodi, è stato giusto annullare l’autogol di Mexes per fallo di Palacio su Antonelli come il gol del Milan in fuorigioco anche se millimetrico e difficile da giudicare, mi trovo altrettanto d’accordo con la scelta di non fischiare quel presunto rigore recriminato dall’Inter: il pallone, preso poi da così vicino, sarebbe stato scaraventato in curva e non avrebbe centrato sicuramente lo specchio della porta. Se l’arbitro avesse fischiato avrebbe fatto un regalo ai nostri avversari”.

Alla luce dei risultati ottenuti finora e della prestazione di ieri sera, si può ufficialmente parlare di stagione fallimentare?

“Direi di sì. Vincere ieri non sarebbe servito a nulla è vero, tuttavia avrebbe rimediato un po’ alla delusione che si avverte da entrambe le fazioni della città”.

Intanto, calcisticamente parlando, Milano vede l’Europa sempre più lontana. L’impegno in meno potrebbe essere un’arma in più per rialzarsi la prossima stagione?

“Non ne sono convinto, squadre come il Torino sono riuscite a portare avanti campionato e impegni in coppa ottenendo anche buoni risultati. Inoltre ci tengo a sottolineare che squadre come Napoli e Fiorentina, dirette avversarie nella corsa al posto in Europa, abbiano un organico inferiore a quello dei rossoneri”.