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Ielpo: "Gigio, rimani e cresci al Milan. Nome per l'attacco? Pericoloso prendere Aubameyang, meglio Morata"

ESCLUSIVA MN - Ielpo: "Gigio, rimani e cresci al Milan. Nome per l'attacco? Pericoloso prendere Aubameyang, meglio Morata"MilanNews.it
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giovedì 27 aprile 2017, 16:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi
fonte intervista di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Mario Ielpo. Con l'ex portiere rossonero abbiamo parlato del momento attuale in casa rossonera, tra la bruciante sconfitta contro l'Empoli e la prossima gara fondamentale di Crotone, ma anche delle situazioni contrattuali di De Sciglio e Donnarumma. Infine, uno sguardo al prossimo mercato con un focus in particolare sull'attacco.

Come si spiega il brutto passo falso del Milan contro l'Empoli?
"Il Milan ha dimostrato di far fatica a far gol, quindi contro le squadre piccole e giocando contro difese chiuse non ha mai dimostrato questa capacità offensiva. Se poi la partita si mette male come contro Pescara o Empoli la partita diventa difficile. Poi io non capisco la formazione di Montella. Aveva in panchina due centrocampisti come Kucka e Locatelli che hanno la capacità di inserirsi e forza fisica. Montella ha grandissimi meriti, ha dato un'impronta di gioco, ha dato convizione ai giocatori, ma non comprendo il modulo attuale così com'è. Forse sta facendo meglio di quanto ci si potesse aspettare. Ma non capisco nella squadra che giocava contro l'Empoli, tolti gli episodi da fermo, chi potesse far gol. Sia che ci sia Bacca o Lapadula come potevano segnare con i due esterni che stanno sempre molto larghi, che quando convergono vanno alla conclusione? Kucka in questa squadra è irrinunciabile, è l'unico che ha quella forza che può trascinare la squadra. Locatelli ha giocato male alcune partite, ma è entrato nel derby e ci ha messo quella voglia e quella grinta che servono".

Durante la gara e soprattutto nel post-partita di Milan-Empoli si è consumata la definitiva rottura tra i rossoneri e De Sciglio?
"Secondo me sì. Sono dell'idea che le strade si debbano dividere per il bene del Milan e dello stesso giocatore. Senza rinnovo il Milan potrebbe essere in una situazione di debolezza dal punto di vista del potere contrattuale per una cessione. Mi sembra che De Sciglio meriti di vedere se può affermarsi come giocatore importante in un altro club. Magari esplode da un'altra parte, il fatto che lo voglia la Juventus significa che le qualità le ha".

Oltre ad evidenti difficoltà di carattere psicologico, ci sono anche delle mancanze a livello tecnico-tattico che non gli hanno permesso di esprimersi al meglio al Milan?
"Io le migliori partite che gli ho visto fare sono quelle in cui lui era sgravato di responsabilità e giocava come esterno a 5 di centrocampo. Con la difesa a 4 l'ho sempre visto un po' in difficoltà. L'ho visto agli Europei dal vivo contro la Spagna ed è stato un signor giocatore. Ha bisogno di un allenatore che ne esalti i pregi e ne nasconda i difetti, che è ciò di cui ha bisogno ogni giocatore che non è il più forte del mondo".

Il peso della fascia di capitano, che per i tifosi assume ancora un forte valore simbolico, può aver contribuito a gravarlo ulteriormente di pressioni?
"Non lo so. Ormai nella formazione del Milan la fascia l'hanno presa un po' tutti a turno. Non mi sembra questo il problema principale. Il problema è che lui ha dovuto sopportare un periodo del Milan difficile, in cui è molto difficile fare bene. Ci sono dei veleni interni a questa situazione che ti portano a giocare male. Cambiando ambiente, andando in uno più positivo, potrebbe superare molti dei problemi".

Situazione rinnovo di Donnarumma: si dice che per Raiola avrà un gran peso sulla decisione se prolungare o meno con il Milan il livello della squadra del prossimo anno. Avrà una rilevanza maggiore quell'aspetto o la questione economica?
"Dal punto di vista contrattuale secondo me non avrà una rilevanza maggiore l'aspetto tecnico, ma per stabilire se rimarrà al Milan sì. Gli possono fare qualsiasi contratto, ma se poi il Milan navigherà a metà classifica e Donnarumma si affermerà come il portiere più forte del mondo è chiaro che andrà via. Ci possono essere momenti transitori in cui uno può essere superiore al valore generale della squadra, ma non a lungo termine. Cosa gli consiglierei? Di rimanere al Milan, anche a livello di formazione personale meglio rimanere nel Milan che andare subito in un top club. Anche nelle ultime partite sta facendo degli interventi incredibili, ma sta avendo anche delle incertezze. E' cambiato un po' rispetto a prima, prima sulle palle in profondità rischiava e usciva dall'area di rigore prima dell'attaccante. E' nella natura del portiere, quando esordisce è più incosciente, poi qualche cavolata arriva matematicamente, specialmente oggi per quanto si giochi con i piedi".

La prossima partita il Milan giocherà a Crotone, un campo caldissimo. Che gara si aspetta?
"Sicuramente sarà una partita difficile, questo è fuor di dubbio. La vittoria dell'Empoli sul Milan spero costringa il Crotone a sbilanciarsi un po' di più e a fare un po' di più la partita. Se il Milan riuscirà a non prendere gol la partita si può mettere bene. Se il Milan va sotto, invece, dovrà fare la partita per forza e si rischia un Pescara o un Empoli bis".

Domanda secca: Bacca o Lapadula contro il Crotone?
"Sinceramente io ogni tanto li vorrei vedere entrambi. E' vero che alla fine Montella non avrebbe cambi a gara in corso in attacco. Se non vuol mettere sia Bacca che Lapadula, io però in qualche modo metterei qualcuno vicino a sto centravanti, perchè l'attaccante è troppo solo. Qualcuno dietro con cui l'attaccante può dialogare".

Per il mercato d'attacco del Milan si fanno tanti nomi. Dei tanti giocatori accostati al club rossonero qual è l'ideale per il modulo di Montella?
"O Morata o Benzema. Il secondo è un po' più centravanti, più forte fisicamente. Morata è un attaccante a tutto tondo. A livello d'età non so se Benzema è un po' tardi per prenderlo. Aubameyang? E' un giocatore pericoloso da prendere, perchè in Italia è più difficile giocare che negli altri campionati. Se prendi giocatori di agilità, che giocano negli spazi, c'è più rischio che non ti renda come sta rendendo all'estero. Morata è ciò che manca alla Juventus quando a volte si fa schiacciare dietro. Higuain, ad esempio, non ce la fa a fare il gioco di Morata in profondità e se avessero avuto lo spagnolo gli ultimi 20 minuti contro il Barcellona..."