ESCLUSIVA MN - Lucci: "Giocatori come personaggi televisivi. La contestazione continuerà finché non cambieranno atteggiamento. Balo? Non ci interessava parlargli"

La contestazione della tifoseria del Milan nei confronti della squadra ha fatto più rumore della prestazione dei rossoneri, incapaci di battere un Genoa per gran parte della partita in dieci. Ai microfoni di MilanNews.it Luca Lucci, responsabile della Curva Sud, chiarisce i concetti che hanno portato al confronto post-partita con Christian Abbiati e Kakà.
Luca Lucci, cosa è uscito fuori dalla contestazione di sabato sera?
“Abbiamo fatto presente la situazione. E Kakà e Abbiati sono stati umili a confermare che non ci sono professionisti, che c’è gente che pensa a fare la bella vita, a ballare a far quello che vuole. 4-5 giocatori che arrivano in ritardo all’allenamento dopo una sconfitta: non esiste proprio. Perché come vanno in giro loro va in giro anche il tifoso. Perciò, Abbiati e Kakà sono stati correttissimi, il problema semmai è della società che permette a certi giocatori di fare quello che vogliono. C’è anarchia totale e il Milan non interviene. Non si è mai vista una cosa del genere. Ci sono giocatori che pensano solo al conto in banca e noi di questa gente non sappiamo che farcene. Che se ne vadano! Detto questo non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio, perché c’è gente per bene come Bonera, Montolivo, Kakà, Abbiati. Gli altri? A loro non frega nulla”.
Tempo fa Gattuso parlò di spogliatoio ingestibile, di anarchia
“Così è. Una volta c’erano i senatori che ti facevano rigar dritto. Ma adesso chi c’è? Sia chiaro, ci sono i più anziani e attaccati alla maglia che sono brave persone, ma evidentemente non hanno il polso, il carattere per prendere in mano la situazione”.
Pensate di continuare la contestazione?
“La contestazione continuerà finché non vedremo un cambio d’atteggiamento della squadra. Non è finita qui e non pensino che basti una vittoria. Perché puoi essere a metà classifica, ma se non sudi la maglia puoi pure andar via. Prendiamo Robinho: può essere forte finché si vuole, ma preferiamo uno della Primavera che dia tutto per la squadra. E se si continua così si perdono i tifosi.Noi chiediamo anche dove sia la società: Berlusconi per i suoi motivi non può dedicarsi al Milan, dall’altra parte Galliani e Barbara Berlusconi pensano alle lotte interne”.
Un giocatore apertamente contestato è stato Constant
“Uno che alla prima contestazione fa un gesto ai tifosi del secondo anello arancio. Lui, che non pensa ad altro che postare le foto su Twitter”.
Il tema dei social network sembra non vada giù ai tifosi
“Ci rendiamo conto che questi invece che calciatori sono diventati personaggi televisivi, che pensano a postare foto dagli spogliatoio. Dove sono i Baresi, gli Ancelotti, i Maldini?”
Maldini che chiuse non benissimo, però, con i tifosi
“Può anche essere che non andavamo d’accordo ma professionalmente non possiamo dire nulla a Maldini, uno che ha dato tantissimo al Milan e questo gli va riconosciuto”.
Come valutate la posizione di Allegri?
“Anche lui si deve svegliare. Perché abbiamo l’impressione che non sappia tenere lo spogliatoio”.
C’è stata anche contestazione durante la partita, in un momento in cui magari serviva l’appoggio
“C’è chi si impegna e posso assicurare che non si sentono toccati dai cori, perché hanno la coscienza pulita”.
Balotelli voleva chiarire come Abbiati e Kakà
“Cosa dovevamo dire a Balotelli? Non avevamo interesse a parlare con lui. Dico solo che Gattuso non aveva i piedi, ma una gran testa che l’ha portato ad arrivare fin dove è arrivato. Balotelli ha avuto un dono dalla natura ma non usa la testa e non è davvero possibile”.
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