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Montanari (MilanoFinanza): "Cessione fatta al 95%. Se Berlusconi darà l'ok credo che si firmerà il contratto definitivo"

ESCLUSIVA MN - Montanari (MilanoFinanza): "Cessione fatta al 95%. Se Berlusconi darà l'ok credo che si firmerà il contratto definitivo"MilanNews.it
© foto di Stefano Porta/PhotoViews
martedì 28 giugno 2016, 20:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Andrea Montanari. Con il giornalista di MilanoFinanza abbiamo parlato della trattativa per la cessione societaria del Milan analizzandola nei suoi aspetti tecnici, ma anche del nome di Vincenzo Montella, a un passo dal diventare il nuovo tecnico rossonero.

A che punto è la cessione societaria del Milan?
"Fin quando Berlusconi non esce dall'ospedale non si firma nulla, anche perchè deve firmare lui. Dovrebbe uscire la prima settimana di luglio. Fininvest può accelerare nella trattativa e, in questo senso, la nomina di Daniele Pellegrino come nuovo amministratore delegato nell'assemblea di Fininvest di ieri può essere un segnale, perchè è uno di quelli che ha gestito i rapporti con i cinesi. Ribadisco, però, senza Silvio non credo si faccia nulla".

Nell'assemblea di Fininvest avvenuta ieri si è parlato anche di Milan?
"Sì, si è ribadita la volontà come Fininvest di sedersi al tavolo con le carte in mano e firmare. Credo che anche Berlusconi sia consapevole di questa cosa. Una volta trovata la quadra sugli investimenti previsti e sulla solidità finanziara, credo che il presidente rossonero possa decidere di cedere la maggioranza del Milan tenendosi una quota del 20-30% almeno nei primi anni anche a livello simbolico per non staccarsi completamente dalla squadra. Poi c'è tutto il tema della possibile quotazione in borsa ad Hong Kong tra un paio d'anni qualora il Milan si rivalutasse. Da quello che si sa, questa cordata di imprenditori cinesi - di cui conosciamo forse 4 o 5 nomi, perchè nessuno ha mai confermato o smentito - crearanno uno special purpose vehicle, ossia una società di scopo che verrà fondata a breve proprio a Hong Kong proprio per acquistare e controllare il Milan. Nomi della cordata? Il nome di Robin Li è uscito e non è mai stato smentito, il signor Evergrande anche, così come l'azienda di liquori Kweichow Moutai, quindi quel gruppo ci dovrebbe essere. Restano da capire gli altri, ma non saranno comunque più di 4-5 aziende".

Quali saranno poi i passaggi successivi qualora dovesse concretizzarsi la cessione?
"Per costituire uno special vehicle purpose non ci vuole molto tempo. Metti un capitale iniziale e ricapitalizzi di volta in volta. Io credo che non si andrà oltre la metà luglio, probabilmente anche qualche giorno prima. Tecnicamente la newco deve comprare una quota del Milan, poi sono previsti 3-4 aumenti di capitale da 90-100 milioni a volta e quelli li puoi fare nel tempo. Dopo di che ci vorrà un'assemblea come oggi quella dell'Inter per ratificare il cambio di proprietà. Credo che la nuova gestione, se il Milan verrà venduto, sarà attiva da subito".

Si è sempre parlato di eventuale firma di un contratto preliminare. Le risulta che potrebbe essere bypassata questa fase e procedere direttamente alla firma del contratto definitivo?
"Sì, io credo che a questo punto non firmeranno neanche un preliminare. Se Berlusconi ha deciso di vendere non credo si prolungheranno più di tanto e procederanno direttamente al contratto definitivo. Ci vogliono dei tempi, come l'Inter con Suning che ha ratificato dopo tre settimane la cessione della società, i tempi tecnici per convocare un'assemblea. Poi le procedure tecniche e legali è un altro discorso, ma non saranno queste a bloccare la trattativa. Percentuali? Al 95% l'affare è fatto, l'aleatorietà rimane sulla decisione di Berlusconi, ma tutto spinge verso quella direzione. Berlusconi non ha necessità di vendere, ma probabilmente ha capito che il Milan può essere ceduto ad imprenditori che vogliono scommettere sul rilancio di club. L'unica cosa è che il Milan per Berlusconi è un'azienda a parte e sui cui l'ultima parola che conta è la sua. In ogni caso, a sto giro la trattativa mi sembra molto più solida, organizzata e in stato avanzato rispetto che quella con Mr. Bee, anche per i nomi degli advisor coinvolti, da Galatioto, passando per la banca d'affari Lazard, che ha curato il passaggio dell'Inter da Moratti a Thohir ed è l'advisor di Fininvest in questa cessione".

In questo scenario come si colloca la sempre più probabile scelta di Montella per la panchina rossonera
"Di tutti i nomi circolati finora dei tecnici italiani è quello maggiormente di richiamo a livello internazionale, soprattutto per il suo passato da calciatore. Brocchi e Giampaolo non credo attirino le attenzioni di chissà quale pubblico. Brocchi è inesperto e le squadre di Giampaolo tendono a flettere parecchio tra gennaio e marzo, nonostante una partenza lanciata. Tra gli allenatori liberi cosiddetti di nuova generazione Montella è uno dei più bravi in Italia a mio avviso".