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Pistocchi: "Milan, totale assenza di gioco ma è tardi per cambiare Inzaghi. Se fossi in Berlusconi prenderei un direttore tecnico"

ESCLUSIVA MN - Pistocchi: "Milan, totale assenza di gioco ma è tardi per cambiare Inzaghi. Se fossi in Berlusconi prenderei un direttore tecnico"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 2 marzo 2015, 14:00ESCLUSIVE MN
di Antonio Vitiello

La redazione di MilanNews.it ha intervistato Maurizio Pistocchi, opinionista e volto storico di Mediaset, per commentare la difficile situazione in cui versa il club rossonero dopo l’ennesimo pareggio stagionale.  
La cosa che più fa riflettere è che dopo 25 giornate di campionato c’è totale assenza di gioco al Milan. E’ d’accordo?
“Purtroppo è evidentissimo. Manca completamente un’idea di gioco e  nella storia nel Milan è successo poche volte. I rossoneri anche nei periodi più bui hanno sempre avuto un’idea di gioco. Potevano esserci problemi di interpreti ma si provava sempre ad essere padroni del campo col possesso palla e con il controllo dell’avversario. Questa cosa ora è completamente svanita nelle incertezze e nella disorganizzazione”.
 
Inzaghi ha perso le redini dello spogliatoio…
“Dispiace molto per Filippo. Gli avevo consigliato di fare un percorso professionale diverso, fare la gavetta è necessario, bisogna cimentarsi prima in serie inferiori o con club meno importanti. Troppo facile poter cominciare dall’alto e poter avare subito successo, capita poche volte, ci sono poche eccezioni. Inzaghi ha presunto un pò troppo dalle sue qualità. Per il momento credo non sia ancora un allenatore. Bisogna dire che pure le scelte del mercato sono parecchie contraddittorie”.
 
Si riferisce a Destro?
“Se decidi di giocare con la prima puta hai Pazzini, se poi hai preso Destro allora devi giocare con una prima punta, non puoi presentarti col falso nuove.

Il calcio è un gioco collettivo, il giocatore di talento è perfetto se inserito dentro un’organizzazione di gioco, Menez invece è totalmente anarchico e individualista. E’ complicato collocarlo, per farlo rendere bisogna adattare il Milan a lui e creare qualcosa di spurio. L’allenatore deve avere un’idea di gioco chiara, saper adattare i giocatori al suo credo e non viceversa”.
 
Secondo lei servirebbe un cambio in corsa?
“Troppo tardi per pensare di cambiare. Bisogna anche dire che evidenziavo problemi al Milan anche quando vinceva. Il dirigente deve vedere i problemi per porre rimedio. Secondo me si deve essere più bravi nello scegliere gli allenatori, dai tecnici dipendono le fortune e le sfortune delle squadre. Ci vogliono allenatori bravi perché è un ruolo complicato”.
 
La stagione è compromessa ma cosa serve al Milan l’anno prossimo per non commettere gli stessi errori?
“Difficile da identificare, secondo me Galliani è un bravo dirigente però ultimante un po’ per motivi economici legati alla gestione del club, un po’ per rapporto con agenti e procuratori, ha preso giocatori non adeguati. Troppi parametri zero per situazioni di bilancio. Pensate che la rosa del Milan è la seconda più costosa della serie A e nel 2015 ha fatto gli stessi punti di Chievo e Cesena”.  
 
Da dove bisogna ripartire?
“Si è sbagliato a pensare che il giocatore sia un’individualità, bisogna inserirlo in un contesto, sbagliato a non valorizzare le risorse interne. Quanti giocatori cresciuti nel Milan ora sono titolari all’estero o in Italia? Pensiamo ad Aubameyang, Darmian, Astori, ci vuole un progetto tecnico ben preciso. Se fossi nel presidente Berlusconi il primo ruolo che andrei a rinforzare per l’anno prossimo è quello del direttore tecnico, magari in collaborazione con Galliani, ma una figura che sappia tracciare le linee guida del futuro”.
 
di @AntoVitiello