Gazzetta - Donnarumma: “Voglio il Milan a vita e sogno la fascia da capitano. Montella è l’allenatore giusto per ripartire, mi manca Abbiati”

Gazzetta - Donnarumma: “Voglio il Milan a vita e sogno la fascia da capitano. Montella è l’allenatore giusto per ripartire, mi manca Abbiati”MilanNews.it
© foto di MOURAD BALTI TOUATI/PHOTOVIEWS
martedì 26 luglio 2016, 08:01Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Nell’ultima deludente stagione rossonera, Gianluigi Donnarumma è stato una delle poche note positive della squadra rossonera, dimostrando fin da subito non solo grande sicurezza in porta, ma anche una personalità incredibile, soprattutto per un ragazzo del 1999. In questi mesi, in tanti hanno speso parole importanti nei suoi confronti, compreso il presidente Silvio Berlusconi, che ha dichiarato che Gigio sarà il portiere del Milan per tantissimi anni: “L’idea di rinnovare mi piace molto e mi piace anche pensare a un rapporto col Milan duraturo negli anni - ha raccontato alla Gazzetta dello Sport -. Concettualmente sono uno che non ha problemi al pensiero di fare tutta la carriera nello stesso club. E siccome sono da sempre tifoso rossonero, dico anche che la fascia da capitano sarebbe un sogno, il coronamento di un percorso. Ovviamente, ogni cosa a suo tempo”.

RITORNO IN EUROPA - La stagione attuale dovrà essere quella del riscatto per la formazione milanista: “Cosa non voglio rivedere del Milan dell’anno scorso? I cali di concentrazione. Ma non ci possiamo nascondere: iniziamo a raggiungere l’Europa, poi vediamo quale Europa sarà. Dico solo che il Milan fuori dalle coppe non si può vedere. La concorrenza sarà dura, ma il Leicester ci insegna alcune cose…”. In panchina, ora c’è Vincenzo Montella e la prima impressione di Gigio è molto positiva: “Ottime impressioni. Ha tanta voglia, ci troviamo tutti bene. E’ l’allenatore giusto per ripartire”.

PUNTO DI RIFERIMENTO - Donnarumma ha poi rivelato anche di sentire la mancanza di uno come Christian Abbiati: “Ci manca, ma io lo sento con regolarità, continua a essere un punto di riferimento per me. Mi dice sempre di continuare così. E mi ricorda che anche lui al debutto a San Siro prese un gol sul suo palo come è capitato a me con il Sassuolo: quindi sostiene che mi aspetta la sua stessa carriera. Magari! Quando ha dato l’addio al calcio e mi ha sollevato le braccia al cielo, non me l’aspettavo. Sono rimasto impietrito e poi sono scoppiato a piangere”.