Ibra-Milan, l’ossessione e la speranza: possibile asse Berlusconi-cinesi per accelerare i tempi

Ibra-Milan, l’ossessione e la speranza: possibile asse Berlusconi-cinesi per accelerare i tempi
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
venerdì 27 maggio 2016, 16:31Primo Piano
di Pietro Mazzara

Ibra-Milan, l’ossessione e la speranza

Una risata ampia, quasi beffarda, che ha smontato i rumors sul Manchester United. Zlatan Ibrahimovic si appresta ad affrontare l’Europeo con la sua Svezia da svincolato di super lusso, ma il periodo senza squadra è destinato a durare poco visti anche gli sviluppi emersi in mattinata in merito ai movimenti che Mino Raiola sta portando avanti con il Milan per un clamoroso ritorno di Ibra in rossonero. Non sarà facile, anche perché il club rossonero è sub iudice per quel che riguarda il mercato, ma la cordata cinese potrebbe prendere seriamente in considerazione l’indicazione di Berlusconi, che avrebbe incoronato Ibrahimovic come l’uomo giusto per riportare subito il Milan in alto.

OSSESSIONE -  Già un anno fa, di questi tempi, si vociferava del possibile ritorno di Zlatan a Milanello, con la possibilità che si liberasse del contratto che lo legava ancora per un anno al Paris-Saint Germain. Ma il viaggio in Qatar dallo sceicco non produsse gli effetti sperati, mandando nello sconforto i tifosi del Milan che, quotidianamente, speravano in un ritorno del fuoriclasse scandinavo (era stata anche organizzata un’ubriacata di gruppo su Facebook per celebrare l’eventuale come back di Zlatan). Il nome di Ibrahimovic scalda i cuori del tifo come pochi altri. Forse solo per Ricardo Kakà avevamo avuto testimonianza di una tale “ossessione” di notizie e di speranze.

SPERANZA -  La speranza, per non vedere nuovamente sfumare il ritorno di Ibrahimovic al Milan è che la trattativa con i cinesi decolli quanto prima. Le ultime dichiarazioni d’intenti di Berlusconi sembrano collimare con la voglia di cedere il passo. Solo così, o con uno sforzo inizialmente congiunto, si potrà materializzare l’offerta ufficiale a Ibra, il quale verrebbe messo al centro del progetto in maniera totalitaria, sulle basi che si erano predisposte un anno fa: maglia numero 10, leadership assoluta a livello tecnico e fascia di capitano al braccio.