Il mercato delle seconde scelte e dei problemi irrisolti

Il mercato delle seconde scelte e dei problemi irrisoltiMilanNews.it
© foto di Mourad Balti Touati/Photoviews
martedì 1 settembre 2015, 20:00Primo Piano
di Michele Pavese

Non è andata esattamente come ci aspettavamo. Le premesse (e promesse) sulle quali si fondava la campagna acquisti estiva del Milan sono state ampiamente disattese e un senso di smarrimento attanaglia il tifoso rossonero, passato in poco tempo da uno stato di euforia ed esaltazione alla depressione più cupa, soprattutto dopo il gong delle 23 di ieri sera.

RIASSUNTO DI UN MERCATO ORDINARIO - Proviamo a fare ordine. Dei grandi obiettivi annunciati in pompa magna nel corso di questi due mesi, alla fine, ne è arrivato solo uno: Alessio Romagnoli, difensore classe 1995, pagato 25 milioni. Per tutti gli altri grandi (più o meno) colpi effettuati resta la sensazione della “pezza”: il Milan punta un calciatore, non riesce ad aggiudicarsene le prestazioni e ripiega, spesso improvvisando, su altri elementi. Bacca e Luiz Adriano hanno preso il posto di quella che avrebbe dovuto essere la coppia d’attacco titolare nel disegno originale della premiata ditta B&B, ovvero Ibrahimovic-Jackson Martinez. Bertolacci è stato arruolato in fretta e furia per cancellare lo smacco-Kondogbia, acquistato dai cugini nerazzurri dopo giorni di trattative surreali. Witsel non è arrivato per una discutibile e incomprensibile presa di posizione sul diritto di riscatto, ma il Milan aveva già saggiamente ingaggiato Kucka dal Genoa, anche se era chiaro a tutti che servisse la qualità di un regista come Pirlo o Xavi. Abbiamo sognato il ritorno di Ibra fino allo sfinimento e ci siamo risvegliati con l’immagine del viso strafottente di Balotelli. Neanche l’allenatore è stato una prima scelta, se è vero che Galliani ha cercato di convincere un (giustamente) perplesso Ancelotti, prestatosi al gioco per qualche giorno, e che Berlusconi ha in testa da un paio di anni solo Antonio Conte. In ogni caso poteva andare peggio...

LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA - Dopo il fallimento di Inzaghi e due stagioni da incubo, era lecito attendersi maggiore chiarezza, lucidità e decisione in tutte le operazioni in entrata. Il Condor si è rivolto agli unici “amici” rimasti, Preziosi e Raiola. Confusione, mancanza di alternative e una totale assenza di collaboratori: sono queste le problematiche più evidenti riscontrate nelle ultime sessioni di mercato. Complici gli addii di Leonardo e Braida, Galliani si è trovato completamente solo (una condizione che non sembra però turbarlo) a gestire una barca alla deriva e si è dovuto districare in una giungla che ha evidenziato tutta la sua inadeguatezza. Il Milan è forse l’unico grande club senza una valida rete di osservatori e molti giovani talenti vengono ritenuti troppo costosi o non vengono presi in considerazione. Tanti errori e troppe contraddizioni per una società che ogni anno propina la filosofia del “progetto giovane”, ma che dimostra ogni volta di non avere una precisa linea di pensiero e soprattutto le capacità per tornare ai fasti di un tempo. Per fortuna, anche questo calciomercato è finito. Sarà il campo, come sempre, a emettere le sentenze definitive.