Il Messaggero - Milan, i soldi dei cinesi ci sono: sono depositati nella sede di Londra di un istituto orientale. Ecco il piano per il rilancio del club

Il Messaggero - Milan, i soldi dei cinesi ci sono: sono depositati nella sede di Londra di un istituto orientale. Ecco il piano per il rilancio del clubMilanNews.it
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giovedì 5 maggio 2016, 16:58Primo Piano
di Enrico Ferrazzi

Sono ormai quattro giorni che si attende la firma del contratto in esclusiva tra la Fininvest e la cordata rappresentata dalla Galatioto Partners Sport che vuole il 70% del Milan, ma per il momento non c’è ancora stata. Secondo quanto riporta Il Messaggero, il ritardo è ha un motivo molto semplice: i soldi del gruppo asiatico ci sono e sono stati depositati nella sede di Londra di un istituto orientale, ora si cerca la garanzia che possano transitare a breve su un conto corrente di una banca italiana. Si tratta di norme prescritte dalla normativa antiriciclaggio per accertare che i soldi siano puliti.

CONTRATTO LIGHT - Silvio Berlusconi si sarebbe convinto a concedere l’esclusiva alla cordata cinese, ma non ha ancora deciso se vendere o meno la maggioranza del suo Milan, come vorrebbero per esempio Marina e Piersilvio, attratti dal fatto che in questo modo metterebbero la parola fine alle pesanti perdite della società di via Aldo Rossi. Gli avvocati dello studio legale Chiomenti avrebbero completato la stesura di un contratto light che assegna la corsia preferenziale ai cinesi (nessun impegno vincolante a carico di Fininvest a vendere il 70%) e pare che i legali di uno studio orientale con sede a Londra, per conto della cordata, abbia accettato questa versione leggera che consentirà l’avvio della due diligence. Inoltre, non sembra vera l’indiscrezione secondo cui, durante il mese di esclusiva, il Milan non possa effettuare operazioni di mercato e commerciali: l’attuale dirigenza milanista dovrà infatti solamente tenere informati i potenziali acquirenti su tutto quello che verrà fatto in questo periodo.

QUOTAZIONE IN BORSA - Il Messaggero riporta poi anche quale sarebbe il piano di rilancio illustrato ai vertici di Fininvest dall’advisor americano Sal Galatioto: quotazione a Hong Kong ed eventualmente Milano e sviluppo del merchandising sul mercato orientale, che negli ultimi anni si sta sviluppando sempre di più. Le prospettive sono molto allettanti, ma tutto dipenderà da quello che deciderà di fare Silvio Berlusconi, che nel suo cuore non vorrebbe mai cedere il suo gioiellino.