Il Milan e la prolificità: amagnetici. La crisi di gol e vittorie a S.Siro in A prosegue da troppo tempo…

Il Milan e la prolificità: amagnetici. La crisi di gol e vittorie a S.Siro in A prosegue da troppo tempo…MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
mercoledì 29 novembre 2017, 17:00Primo Piano
di Simone Nobilini

20 settembre 2017: apparentemente, nonché mnemonicamente, data priva di grande significato o particolare importanza per il passato recente di casa Milan; realisticamente, di fronte ad una constatazione piuttosto amara, giorno (o meglio serata) relativa all’ultimo successo casalingo rossonero in campionato. San Siro, almeno in Serie A, è davvero diventato tabù per l'ormai ex squadra di Vincenzo Montella: dal 2-0 contro la Spal infatti, firmato con doppio rigore da Rodríguez e Kessie, il Milan non è più riuscito a conquistare i tre punti di fronte al proprio pubblico. Per un aspetto a dir poco preoccupante in una classifica che, dopo lo 0-0 contro il Torino, piange sempre più.

SENZA GOL - In un dato che va strettamente di pari passo con le difficoltà mostrate nel trovare la vittoria, con 3 successi in 7 partite disputate al “Meazza” (derby escluso), la gara contro la Spal del 20 settembre scorso risulta in più l’ultimo match in cui i rossoneri sono riusciti ad andare a segno a San Siro, con una “gioia” su azione che manca addirittura da 3 giorni prima: l’illusione delle tante reti realizzate in Europa League e del poker rifilato al Chievo si è disintegrata di fronte ad un “vorrei, ma non riesco” reiterato nell’andare alla ricerca del gol, clamorosamente emerso gara dopo gara. Al contrario di una solidità difensiva che appare in crescita e superiore rispetto alle precedenti uscite, così, il problema-gol per il Milan è diventato sempre più grave: 19 reti segnate in 14 gare, solamente 7 in casa (stesso numero del Crotone ed inferiore rispetto a Spal e Chievo, con 2 e 4 gol in più realizzati tra “Mazza” e “Bentegodi”) e 4 occasioni consecutive a San Siro sprecate, senza mai riuscire a gonfiare la rete.

AMAGNETICI - Se a differenza di qualche prestazione precedente le occasioni latitavano ad arrivare, in una generale improduttività che ha messo in seria discussione anche il passaggio al 3-5-2 (o 3-4-2-1), la gara contro il Torino ha ripresentato un Milan certamente più propositivo, con tante occasioni create tra i piedi di Kalinić, André Silva e anche Çalhanoglu. Rispetto alla porta avversaria, tuttavia, l’impressione è che gli attaccanti rossoneri in questo momento risultino quasi amagnetici, incapaci di convertire in gol le occasioni create: tra grandi difficoltà di Kalinić ad un André Silva acclamato ma dal doppio volto tra Serie A ed Europa League, l’unico a non risentire di particolari sbalzi mentali o di competizione sembra essere Patrick Cutrone, impiegato nel finale. In uno stato mentale generale che non aiuta, soprattutto in fase realizzativa, proseguendo da tanto troppo tempo: tenendo lontano il Milan anche da quel sesto posto che, ad inizio stagione, sembrava obiettivo più che minimo. E che con le nuove idee di Gattuso, ora, dovrà tornare realtà più che possibile.