Honda a Kyodo News: "Troppi esoneri negli ultimi anni, ma ci sono poche società come i rossoneri. Il Milan tornerà a vincere"

Honda a Kyodo News: "Troppi esoneri negli ultimi anni, ma ci sono poche società come i rossoneri. Il Milan tornerà a vincere"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 5 gennaio 2016, 11:35Primo Piano
di Matteo Calcagni

Arrivano nuove dichiarazioni non proprio al miele di Keisuke Honda, il quale già negli scorsi mesi si era lasciato andare a sfoghi sulla situazione in casa rossonera. Questa volta il giapponese ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Kyodo News presso l'Hotel Bulgari di Milano: "Lo ammetto, quello che mi immaginavo nella mia testa era diverso da ciò che avrei trovato. Non è la prima volta che mi succede di fare i conti con cose inaspettate, guardo al futuro. Questo genere di esperienza sarà positiva per me, così affronterò tutto nella miglior maniera possibile. Il Milan era in una situazione difficile quando ho firmato, sapevo dove stavo andando. Allegri mi aveva voluto ma la situazione poi è diventata davvero brutta. Sono arrivato con la speranza di aiutare a migliorare le cose, ma gli allenatori hanno continuato ad essere esonerati e, come risultato, il Milan si trova in difficoltà da due anni e mezzo". Il giapponese prosegue analizzando le scelte del suo club, citando i giocatori che sono passati nel corso degli anni: "Pochi club al mondo possono contare su un palmares del genere, abbiamo il potenziale ma dire che ce la faremo quando io sarò ancora qui è un altro discorso. Non siamo più nella posizione in cui è sufficiente acquistare qualcuno e sperare che lui da solo sistemi le cose. Intendo, chi abbiamo preso negli ultimi tre anni? Ci sono stati Kakà, Robinho, Balotelli e Torres, che oggi sta giocando alla grande per l'Atletico. La gente sembra non notare queste cose. Chi altri? Muntari, Essien.

Qui sono passati tanti buoni giocatori". Honda ha poi parlato dello SV Horn, società austriaca rilevata in estate dalla holding del giappponese: "L'esperienza attuale mi sta aiutando per l'Horn. Guardo al Milan anche dal punto di vista del dirigente, dell'allenatore. Non sono al Milan solo come un giocatore, ma ho analizzato e osservato il club su diverse angolazioni. La cosa più importante che ho imparato nel gestire un club è che non si può lasciarlo andare. Le cose cambiano tantissimo da settimana a settimana. Puoi fare bene in una settimana e toccare il fondo nella successiva. Quello che posso dire senz'altro è che voglio proseguire ad essere un proprietario. Penso di poter dare qualcosa di nuovo nel modo in cui i proprietari lavorano con allenatori e giocatori. Non puoi mai sapere quello che può succedere nel mondo del calcio. Prima di tutto voglio raggiungere i miei obiettivi come proprietario e se arrivasse l'opportunità penserò ad allenare. E' un lavoro estremamente intrigante".