Il pari della coperta corta: contro l'Udinese riecco tutti i limiti strutturali del Milan

Il pari della coperta corta: contro l'Udinese riecco tutti i limiti strutturali del MilanMilanNews.it
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domenica 7 febbraio 2016, 19:30Primo Piano
di Simone Nobilini

Gazzosa, spumante e… Niente champagne. Avrebbe voluto brindare ancora Sinisa Mihajlović, seguendo le parole pronunciate dopo la vittoria nel derby e continuando a stappare bottiglie sempre più invitanti: contro l'Udinese, tuttavia, il Milan ha dovuto scontrarsi con il problema di una coperta rivelatasi ancora una volta troppo corta, priva delle alternative necessarie per far rifiatare elementi fondamentali della rosa rossonera.

No Jack, no party. E i fuori ruolo… - In due partite stagionali giocate senza Bonaventura, il Milan ha raccolto solamente due pareggi contro Atalanta ed Udinese, faticando a trovare spunti in grado di creare pericoli sugli esterni. L'esperimento Kucka-largo non ha dato gli stessi frutti rispetto alle prestazioni offerte in mezzo al campo, ruolo naturale ed interpretato al meglio dallo slovacco, con la linea mediana rossonera costretta a risentire dell'assenza  nel cuore del centrocampo dell'ex Genoa. Una serie di adattamenti, aggiunti ad un Honda volenteroso ma anch'esso perennemente schierato fuori ruolo, che non fanno che sottolineare i limiti strutturali di una squadra priva dei ricambi giusti per poter affrontare al meglio situazioni di emergenza.

E il pensiero torna al mercato - Inevitabile, in situazioni come queste, ripensare a come la società rossonera abbia deciso di non intervenire sul mercato nella sessione di gennaio, dopo aver constatato che il 4-4-2 fosse il modulo migliore al quale affidarsi per tentare di dare una svolta alla stagione. Il solo arrivo di Boateng e il recupero di Mario Balotelli non hanno comunque regalato al Milan due giocatori in grado di interpretare il ruolo di esterno, privi di un passo deciso o di una particolare predisposizione al sacrificio per poter giocare sull'esterno del campo. E il risultato, ora, è sotto gli occhi di tutti: con poche alternative ed una coperta corta, puntare in alto alla lunga diventa complicato, soprattutto in situazioni di difficoltà. Con avversari dotati, in ruoli fondamentali, di elementi da far ruotare in più occasioni.