Il problema-Milan sta a monte: rosa troppo sopravvalutata ed obiettivi utopici

Il problema-Milan sta a monte: rosa troppo sopravvalutata ed obiettivi utopiciMilanNews.it
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martedì 20 gennaio 2015, 16:30Primo Piano
di Matteo Calcagni

Silvio Berlusconi ha smentito di essersi lasciato andare a quel boato fragoroso, ma è palese che l'attuale momento non lo soddisfi. Guida tecnica e giocatori saranno chiamati ad una reazione vera nelle prossime partite, in attesa di capire dove potrà arrivare la squadra esclusivamente con i propri mezzi. Il problema, come spesso capita, è localizzato a monte, nella iper-sopravvalutazione di una squadra che merita pienamente - casella in più o in meno - l'attuale posizione di classifica.

QUANDO SI CHIEDE TROPPO - Inutile girarci attorno, questa rosa non è in grado di competere ad alti livelli e per posizioni di prestigio di classifica. Massimiliano Allegri riuscì in un vero e proprio miracolo quando portò al terzo posto un Milan già indebolito dalle cessioni. La squadra nel 2012/13 reagì alle partenze illustri sul campo, molti giocatori diedero di più rispetto alle aspettative, realizzando un'impresa sportiva conquistando la Champions. Quel risultato però ha fatto più male che bene, portando il Milan ad adagiarsi senza correre ai ripari: mercati al risparmio, reparti lasciati completamente a loro stessi (centrocampo questo sconosciuto!) ed un rotazione forsennata di allenatori. Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia, verrebbe da dire.

ROSA ADDIRITTURA INDEBOLITA - L'unico ad aver parzialmente sollevato le sorti del Milan era stato Clarence Seedorf, la cui gestione però non piacque e venne allontanato nonostante i 35 punti del girone di ritorno. In dirigenza speravano che Inzaghi, con il lavoro e l'abnegazione, potesse riportare questa squadra in alto da subito, sovrastimando per l'ennesima volta il valore tecnico della rosa (ed addirittura indebolendola in estate). Balotelli, anche al netto dei difetti, restava il miglior giocatore milanista: venduto e non sostituito. Taarabt era uno dei pochi a strappare e togliere conigli dal cilindro: non confermato. Anche lo stesso Kakà, pur essendo lontano dagli anni d'oro, rappresentava ancora una primizia per questa squadra: la sua importanza la si scopre ora, quando bisogna obbligatoriamente farne a meno. Se non ci fosse stato l'exploit realizzativo di Honda nelle prime sette partite, il Milan ora sarebbe a quota ventun punti: una media salvezza e niente più. Per ritornare in alto servono fatti ed acquisti veri, altrimenti i colori rossoneri continueranno inesorabilmente a precipitare.