Ironie, dubbi e illazioni: il Milan risponde per le rime con parole e fatti, trovando il consenso del proprio pubblico

Ironie, dubbi e illazioni: il Milan risponde per le rime con parole e fatti, trovando il consenso del proprio pubblicoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 1 settembre 2017, 18:00Primo Piano
di Thomas Rolfi

"I cinesi non esistono e, se esistono, non hanno soldi. Quelli dell'Inter, invece...". Quante volte i tifosi del Milan hanno sentito pronunciare queste frasi, provenienti da più parti? A distanza di quattro mesi e mezzo dal closing, però, il Milan si è affermato a detta di tutti come re indiscusso del calciomercato appena concluso, perlomeno sulla carta. Nel corso dell'ultimo anno le ironie, i dubbi e le illazioni si sono sprecate, avvolte da un silenzio tombale a livello pubblico da parte di proprietà e nuova dirigenza, che hanno innegabilmente preoccupato i tifosi del Diavolo. Dall'insediamento effettivo di aprile, però, le risposte di Marco Fassone a chi ha sollevato perplessità - con legittimità, in alcuni casi - sono state tante: concrete nei fatti, precise e trasparenti nelle parole.

RISPOSTE CONCRETE - Seppur con qualche remora nel rilasciare dichiarazioni ed esporsi pubblicamente, però, Li Yonghong e il suo braccio destro David Han Li esistono e sono già stati in Italia diverse volte. La proprietà ha investito una grossa somma di denaro - anche attraverso l'indebitamento personale e del club - per l'acquisto del club (740 milioni di euro), per ripianare le perdite della precedente gestione (100 milioni di euro), ma ha anche fornito nelle mani di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli una cifra monstre (più di 200 milioni) per realizzare un mercato di grandissime proporzioni che, ci si poteva attendere imponente, ma non in questa misura. Undici giocatori acquistati, italiani e non, giovani e esperti, a formare un mix per consentire a Vincenzo Montella di lottare per un posto utile per la prossima Champions League, più tante cessioni che hanno portato a delle entrate non indifferenti. Gli aumenti di capitale da parte della proprietà, poi, come ulteriore testimonianza di volontà di investimento a medio-lungo termine: 37 milioni già fatti e 25 da farsi nei prossimi 2 mesi. Indubbiamente non sono state completamente dissipate tutte le nubi sul futuro del club, perchè il fondo Elliott entro ottobre 2018 rivuole 303 milioni di euro più gli interessi. Anche su questo punto, però, Marco Fassone è intervenuto spiegando che c'è la volontà di provare a saldare questo debito anche prima della scadenza fissata. Nel remoto (attualmente) caso contrario, il Milan passerebbe nelle mani di Elliott, che lo rivenderebbe al miglior offerente e con un parco giocatori di valore nettamente superiore a quello presente al momento dell'acquisto da parte di Rossoneri Sport Investment Lux. Chi, eventualmente, 'rischia' di più da questo prestito è Li Yonghong, non il Milan.

LINEA TRASPARENTE CON I TIFOSI - E' innegabile che ci sia stato un grosso cambio nel modo di rapportarsi con i tifosi da parte del Milan, varando una serie di iniziative per rendere più diretto e trasparente il dialogo tra i sostenitori e il club. Dalle dirette Facebook, alla risposta a Pallotta sempre sui social network, alla questione 'Ilaria d'Amico', allo show di ieri #APACF, un acronimo che riprende lo slogan diventato ormai tormentone dell'estate milanista: "Adesso passiamo alle cose formali", pronunciato in ogni video di presentazione dei nuovi giocatori da Marco Fassone. E' piaciuta al tifoso l'estrema chiarezza e precisione nei numeri di questo calciomercato, snocciolate con grande precisione dall'ad rossonero proprio nella diretta di giovedì sera, compresa la voce relativa alle commissioni elargite ai procuratori. Non è tutto oro quel che luccica, ben intesi. Molti, infatti, al momento del video-annuncio dell'#APACF show hanno pensato che fosse il preludio a un grande colpo mediatico dell'ultimo giorno. Attesa disillusa dopo poche ore e che, al termine della diretta Facebook di giovedì sera, si è trasformata in approvazione unanime. Ora arriva il bello e il difficile, ora parlerà il campo. A Vincenzo Montella e ai suoi ragazzi il compito di mantenere accceso l'entusiasmo di un popolo rossonero, rinfrancato da fatti concreti e parole finalmente chiare e trasparenti.