L'Analisi Tattica - Lazio-Milan (4-5 d.c.r): gli esterni nella trappola di Gattuso. Lucas-Jack, è doppio regista

L'Analisi Tattica - Lazio-Milan (4-5 d.c.r): gli esterni nella trappola di Gattuso. Lucas-Jack, è doppio registaMilanNews.it
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giovedì 1 marzo 2018, 16:30Primo Piano
di MN Tactical Analysis

Secondo appuntamento 'romano' con L'Analisi Tattica di MilanNews.it. Dopo la lavagna di campionato torniamo con una edizione speciale di TIM Cup, degna di una finale. Oggi analizzeremo le trappole difensive studiate da mister Gattuso e l'alternanza alla guida del Diavolo tra Lucas Biglia e Jack Bonaventura.

TRAPPOLA A TRIANGOLO - La forza del Milan di Gennaro Gattuso è una ed una soltanto: l'umiltà, schierata in campo sotto forma di attenzione tattica e difensiva. Nulla, nemmeno un singolo movimento in scalata è lasciato al caso, studiando nel dettaglio le sgroppate dei figli balcanici della Lazio: Lulic e Marusic, armi segrete di Simone Inzaghi. Nel match d'andata di campionato, i due "quinti" del centrocampo affettarono l'undici di Vincenzo Montella (in quella gara ci fu Basta a destra): fast forward e gli esterni biancocelesti perdono pericolosità ed incisività. A cosa è dovuto un simile cambiamento? Merito delle trappole escogitate ad hoc da mister Gattuso: due triangoli costruiti su entrambi i lati del campo, alla ricerca della continua superiorità numerica. In propensione offensiva, Marusic e Parolo venivano sistematicamente ingabbiati dal trio Çalhanoglu-Bonaventura-Rodríguez; fronte ribaltato sul versante opposto ma risultati immutati, Lulic e Milinkovic schermati e tamponati da Suso-Kessie-Calabria. Schieramenti preventivi che obbligavano Caceres e Radu ad avanzare per dar forza al fraseggio, allungando però la squadra e rendendo più facili i (tanti, troppi) contropiedi non sfruttati dal Diavolo.

DOPPIO REGISTA - Detto della fase difensiva, è interessante osservare come contro la Lazio sia tornata la figura del doppio regista a centrocampo. Nel momento di maggiore spinta biancoceleste, il Diavolo ha mutato gli argini modificando la faccia tattica della propria mediana. Perché se è vero che è la bacchetta a scegliere il mago (citazione 'potteriana'), è altrettanto corretto affermare che è Lucas Biglia a scegliersi la posizione maggiormente efficace all'interno del campo. A seconda dei momenti della sfida. Spieghiamo meglio: quando Inzaghi inseriva la velocità di Felipe Anderson, l'argentino capiva che il suo senso della posizione sarebbe servito "più in basso", a ridosso dei due centrali. È così è stato. Più volte, infatti, nella notte dell'Olimpico abbiamo assistito all'ex di turno al centro della difesa, con Romagnoli alla propria sinistra e Bonucci a destra. Trenta metri più avanti, sulla sedia del regista si sedeva senza affanni Jack Bonaventura: accelerando e spaccando in due la difesa quando necessario, rallentando e fraseggiando a piacimento. 

Di Daniele Castagna e Pietro Mazzara