L'Analisi Tattica - Milan-AEK 0-0: Diavolo fermo... come al Subbuteo. Attacco, ecco l'unica insostituibile certezza

L'Analisi Tattica - Milan-AEK 0-0: Diavolo fermo... come al Subbuteo. Attacco, ecco l'unica insostituibile certezzaMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 20 ottobre 2017, 20:30Primo Piano
di MN Tactical Analysis
fonte a cura di Daniele Castagna e Pietro Mazzara

Un pareggio senza sussulti. Un Milan bloccato dalle sue paure e dai suoi problemi strutturali e di manovra, che impatta per 0-0 contro un AEK Atene ordinato tatticamente, ma non di certo irresistibile. Ecco i due punti che abbiamo deciso di analizzare nella nostra lavagna tattica del giorno dopo:

DIAVOLO PARALIZZATO - Milanello, abbiamo un problema. Un problema di mobilità, o meglio, di staticità. Se lo 0-0 è frutto di sfortuna mista ad una grande serata di Anestis, autore di parate salva risultato, è la manovra a preoccupare tifosi ed addetti ai lavori. Dai grigi banchi della tribuna stampa, sembrava di assistere ad una (noiosa) gara di Subbuteo a dimensioni reali: una pedina in movimento alla volta, portando il pallone per qualche secondo, finendo poi per scaricarlo e fermarsi come se abbandonata dalla spinta (nel Subbuteo, il dito) che ne accompagna l’andamento. Il primo tempo poi, è il manifesto delle difficoltà organizzative del Diavolo. Innumerevoli le volte in cui, con la sfera in possesso, il portare rossonero ha dovuto interrompere il naturale flusso di gioco per cercare un compagno smarcato o in movimento. I tocchi “di troppo”, in attesa di un milanista libero, costringevano i playmaker al poco simpatico “giro palla ad U”: dall’esterno fino al centrale difensivo, dal centrale al portiere, per poi risalire il lato opposto e tornare nuovamente indietro, creando appunto un’immaginaria U sul rettangolo verde. Dinamiche che, in alcuni momenti della sfida, hanno portato i ragazzi di Montella a picchi del 70% di possesso palla, senza però alcuna briciola di fertilità offensiva. Facile per l’AEK Atene, troppo facile, attendere l’avversario a ridosso della propria area, forte di una linea difensiva di 5 uomini rafforzata dal supporto di ulteriori 3 centrocampisti in ripiegamento. E Juric, scaltro tecnico del Genoa, prende nota per domenica… 

MOVIMENTI OFFENSIVI -  Entrando poi nello specifico del reparto offensivo, si sono intravisti – seppur in maniera molto basilare – i primissimi movimenti di coppia tra Cutrone e André Silva. Il primo, apparso molto in palla ed in forma ottimale, ha svolto le mansioni del pivot mentre il portoghese, più fumoso e anche sostituito, ha agito da seconda punta. Piccoli segnali, dunque, di un lavoro che avrebbe richiesto maggior tempo nelle settimane addietro e che, con il ritorno progressivo di Kalinic, dovrà essere accelerato nei prossimi giorni. Però la differenza sostanziale con il derby la si è vista subito, con la difesa dell’AEK fin da subito molto bassa in quanto preoccupata del doppio centravanti. Non che ci volesse un mago, ma è da qui che, anche in vista di domenica, Montella deve ripartire e scegliere bene chi, tra Kalinic e André Silva, affiancherà Cutrone. Ad oggi, il 63 milanista, è intoccabile.