L'Analisi Tattica - Milan-Lazio (0-0): Gattuso rivoluziona il fronte offensivo... Catenacciaro a chi?

L'Analisi Tattica - Milan-Lazio (0-0): Gattuso rivoluziona il fronte offensivo... Catenacciaro a chi?MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
giovedì 1 febbraio 2018, 22:30Primo Piano
di MN Tactical Analysis

In formato ridotto e specificatamente indirizzata sul finale di partita, torna L'Analisi Tattica di MilanNews.it. Una lavagna monotematica oggi, incentrata sulla scelta anti-fanatismo del 4-3-3 varata da mister Gattuso. Due punti cruciali nella semifinale di TIM Cup contro la Lazio, il 57' ed il 71': rispettivamente, i subentri di Çalhanoglu e Cutrone.

VISIONE TATTICA - L'ingresso in campo del turco prima e del canterano poi, evidenziano due aspetti banalmente mai intravisti (o volutamente trascurati?) nel Gattuso allenatore: tattico preparato e sottovalutato, sfrontato offensivista più che un catenacciaro. Due sostituzioni che, silenziosamente, cancellano gran parte dei luoghi comuni affibbiati a Rino "da mister". Gennaro non difende lo 0-0 casalingo in casa nella gara d'andata, ma cerca l'affondo vincente scorgendo le maglie allargate della retroguardia biancoceleste. E se Hakan non avesse chiuso gli occhi e calciato in tribuna, Gattuso ora si starebbe godendo il suo jack-pot in versione Coppa Italia.

L'AZZARDO RAGIONATO - L'ex leggendario numero 8 del Diavolo ha capito che, dopo un'ora di gioco e due sfide in tre giorni, i quinti della Lazio (Basta e Lukaku) non aiutavano più la linea in maniera continua, lasciando potenzialmente scoperti Caceres, Radu e Felipe. Rilevando Locatelli dal terreno di gioco, il Milan ha alzato i giri del proprio motore, cercando poi l'all-in definivo con Cutrone. Fuori Loca e Jack, dentro Hakan e Patrick per un Diavolo che cambia faccia: come dimostrano le heatmap e i dati forniti dalla Lega, le posizioni medie disegnano un 4-4-2 in fase di non possesso ed un rivoluzionario 4-2-4 in transizione offensiva. Da destra a sinistra: Suso, Kalinic (dal 83' Silva), Cutrone e Çalhanoglu. Un poker d'attacco con fantasia, talento, balistica, forza fisica ed elettricità "cutroniana". Con l'unica licenza di uccidere affidata all'ex Leverkusen, libero di svariare a piacimento su tutto il fronte per ogni azione, ma senza mai dimenticare i suoi compiti a sinistra. Il calcio analitico non è casuale, mai, e le scelte di Rino pagano puntualmente con l'occasione più ghiotta del match: cross di Suso dal centro-destra, due punte a riempire l'area con Cutrone che colpisce e Çalhanoglu che taglia all'interno dell'area. La mira è rivedibile ed obbligatoriamente da aggiustare, ma la rivoluzione per una sera ha funzionato (escludendo la riuscita del tiro).

Di Daniele Castagna e Pietro Mazzara