L'Analisi Tattica - Milan-Udinese 2-1: le terre di Kalinic. Esterni allo specchio e Suso nel traffico

L'Analisi Tattica - Milan-Udinese 2-1: le terre di Kalinic. Esterni allo specchio e Suso nel traffico MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 18 settembre 2017, 20:30Primo Piano
di MN Tactical Analysis

Dopo il valzer di Vienna, il Diavolo continua i festeggiamenti alzando i Kalinic. Amici di MilanNews.it benvenuti alla terza puntata de L’Analisi Tattica, la nostra lavagna alle sfide del Milan. Questi i punti focali ed i temi tattici di Milan-Udinese 2-1. 

LE TERRE DI KALINIC - 27 maggio 2015, 17 settembre 2017. Dnipro-Siviglia, Milan-Udinese. Passano i giorni, passano i mesi, passano gli anni, ma Nikola Kalinic non cambia. Pallone addomesticato, scarico all’esterno di riferimento, occupazione dell’area con movimento verticale, gol sottoporta: 844 giorni dopo, l’operaio della rete replica (quasi) alla perfezione una marcatura pesante. Una prestazione, quella di ieri, che va oltre alla cifra balistica (doppietta con tris annullato dal VAR), impreziosita da un lavoro di sacrificio definito “superbo” da mister Montella. Sui 26 passaggi effettuati dall’ex Fiorentina, 20 sono andati a buon fine. Ma il vero dato sorprendente è la zona in cui sono stati smistati: 16 in propensione offensiva, nella trequarti, solo 4 nella metà campo difensiva. Statistica che inquadra perfettamente il territorio di caccia del croato, punto di assoluto riferimento per controlli, agganci e sponde, molto più di un finalizzatore. Le terre di Kalinic.  

ESTERNI ALLO SPECCHIO - Chiave del successo contro l’Udinese? Gli esterni, fattori cruciali del 3-5-2 ed autentici gemelli di statistiche nella gara di ieri. Detto che Calabria “vince” il confronto con Rodríguez grazie all’assist per Kalinic, il resto della prestazione è letteralmente allo specchio. Stessi chilometri percorsi (uno scarto minimo di 436 metri, 10649 m per l’ex canterano e 10213 m per lo svizzero), stessi cross tentati (7, ben 5 riusciti dall’elvetico), stessa percentuale di passaggi completati (82%), stessi tiri in porta (1 a testa). Un binomio perfettamente funzionante in entrambe le fasi, per la gioia di Montella e in attesa dello sfortunato Andrea Conti. Una risposta veemente alle brutte prestazioni (di entrambi) di Roma contro la Lazio. 

SUSO NEL TRAFFICO - Non c’è alcun bisogno di girare attorno alla verità: Suso ieri ha faticato, in difficoltà come non lo si vedeva da tempo. Ma non esiste motivo di preoccupazione. Schierato alle spalle di Kalinic nel 3-5-1-1, lo spagnolo ha interpretato un ruolo che ha nelle gambe (già fatto in carriera, es. Genoa) ma che ieri non ricordava alla perfezione. Un po’ come lo studente che impara una nozione, la ripete, ma ne dimentica delle parti: non significa che non sappia il concetto, semplicemente deve aumentare il lavoro. Allo stesso modo, il nativo di Cadice dovrà riabituarsi velocemente ad un’altra prospettiva calcistica: dai posti laterali al centro, tutta questione di punti di vista. Può farlo, ma ieri è stato ingabbiato tra le linee da Behrami ed un fitto schermo centrale, infoltito da Jankto e Barak. L’idea però, potenzialmente, è di quelle vincenti, con 3 registi in fila (Bonucci, Biglia, Suso) volti a snellire e velocizzare la manovra per i movimenti di esterni e mezzali. Nessun dramma dunque, valutazione sospesa. 

Di Daniele Castagna e Pietro Mazzara