L'eclissi del Diavolo. Quando i numeri non mentono

L'eclissi del Diavolo. Quando i numeri non mentono MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 19 novembre 2017, 15:00Primo Piano
di Daniele Castagna

La nuttata è passata, il San Paolo è un ricordo amaro e la meraviglia balistica di Romagnoli resta una dolce illusione in una notte triste. Il Diavolo, cornuto e mazziato, torna a casa con la convinzione che manchi poco al cospetto con le big, ma quel poco è un abisso. Insigne e Zielinski riportano i rossoneri sulla terra, cancellando l’hype del successo contro il Sassuolo e la ventata d’entusiasmo che aveva investito Milanello. Tempo di ripartire, senza tanti giorni a disposizione, con l’Europa League all’orizzonte ed un Toro da affrontare tra le mura amiche. Ma il Diavolo è malato, i numeri non mentono. 

SUPPONENZA E STERILITÀ - Palla a Donnarumma, scarico a Bonucci, passaggio per Romagnoli, nuovamente a Donnarumma: lancio lungo, palla persa. Il Milan, sul manto erboso del San Paolo, va a sporcare le eccellenti medie del possesso palla napoletano, ma non impensierisce i ragazzi di Sarri. Un giro palla sterile, anche se con picchi oltre il 50%, senza mai dare la parvenza di pericolosità. Non illuda la prodezza di Romagnoli, il Diavolo per 90’ fa il solletico a Reina, trovando il jolly mancino a tempo scaduto. Il numero 1 spagnolo è impegnato solo 3 volte, con due parate basse ed una centrale su tiro di Bonaventura, quasi impietoso il confronto con il collega milanista: la compagine di Montella ha subito 16 conclusioni avversarie, record stagionale negativo, costringendo Donnarumma a 8 parate decisive su tiri da gol, altro primato negativo. Il trend pessimo contro le grandi non cambia, anzi, se possibile peggiora: nessun trionfo, solo delusioni, 4 gol e 15 palloni recuperati in fondo al sacco. 

SGUARDO COMPLESSIVO - Osservando il quadro complessivo, e non la singola sfida, le statistiche non migliorano affatto. Il Milan vanta l’ottavo attacco del campionato (statistica rilevata prima delle gare delle 15) con 19 marcature all’attivo ed una differenza reti che rasenta lo zero: un misero +1, causa le 18 reti incassate. Il paragone con la stagione passata fa impallidire: 7 punti in meno, il doppio delle sconfitte, 5 posizioni di differenza in classifica ed un attacco praticamente nullo. A pari giornata, il solo Bacca (6 gol) aveva siglato più marcature in campionato dell’intero reparto attuale: Kalinic (3), Cutrone (2) e André Silva (0) non pareggiano la mezza dozzina in Serie A del colombiano. Aprendo lo sguardo sull’annata 2017, considerando gli ultimi 11 mesi, l’inquietudine è maggiore: 34 incontri suddivisi in 14 vittorie, 7 pareggi e 13 sconfitte. Numeri che non mentono, numeri inaccettabili, numeri che non possono essere accostati al Milan.