L'inevitabile fardello e la fragilità generale: la cura Bonucci deve passare dalla cura Milan

L'inevitabile fardello e la fragilità generale: la cura Bonucci deve passare dalla cura MilanMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 17 ottobre 2017, 16:30Primo Piano
di Matteo Calcagni

Dopo un arrivo in pompa magna, celebrazioni da star e dichiarazioni di altissimo profilo, era prevedibile che alla prima battuta a vuoto Leonardo Bonucci si sarebbe dovuto confrontare con i fucili puntati della critica. Il problema vero è che le battute a vuoto iniziano ad essere troppe, per un giocatore che sta davvero facendo fatica ad ingranare in un nuovo contesto di gioco e di squadra. Le qualità del difensore non si mettono in dubbio, ma qual è il vero problema che sta affliggendo il nativo di Viterbo?

METABOLISMI DA DIFESA A TRE - E' innegabile che Bonucci sia un difensore molto abile nella difesa a tre, con caratteristiche che è difficile trovare in altri centrali, ma questo non può bastare per far sì che un nuovo schieramento sia subito assimilato, soprattutto se i compagni di reparto non possiedono esperienza in tal senso. Né Musacchio, centrale proviente da un altro campionato, né Romagnoli, classe '95 ancora in fase di "solidificazione", avevano mai giocato a tre, il che non ha aiutato ad accelerare il metabolismo dei meccanismi. A questo aggiungiamo un altro problema, quello legato al filtro a centrocampo che, in un modo o nell'altro, dovrebbe schermare e facilitare i difensori. La mediana è a cinque, ma spesso i centrali si ritrovano in uno contro uno, perchè? Da un lato possono esserci errori individuali (come Biglia nel derby), ma dall'altro una composizione di uomini eccessivamente fragile, con un Kessie in forte calo ed un Bonaventura che, a quanto pare, dà il meglio in fase offensiva ma non sembra a suo agio all'interno dell'architrave mediano.

IL FARDELLO DELLE RESPONSABILITA' - Dal suo arrivo in rossonero Bonucci si è caricato su di sé una bella fetta di responsabilità di questo nuovo progetto tecnico rossonero, ma come potrebbe essere stato altrimenti? Acquisto più oneroso della campagna acquisti estiva, stipendio faraonico, fascia da capitano, richiesta soddisfatta del numero di maglia... Inevitabile che le aspettative siano alte, anzi altissime, motivo per cui ora anche la tifoseria storce la bocca, delusa dai risultati della squadra e dal contributo non propriamente eccezionale dell'ex bianconero. Come uscire da questa situazione? Il primo passo è non eccedere, senza fare leva sulle qualità dei singoli, come accadeva anni or sono quando il Milan, coperto da Thiago Silva e Nesta, poteva permettersi anche schieramenti sbarazzini. Musacchio, Bonucci e Romagnoli potrebbero diventare un'ottima difesa a tre, ma in questo momento non lo sono. Per cui, responsabilità a parte, Montella deve capire che il centrocampo deve essere rivisto e rafforzato. Mancano alternative fisiche di sorta, ma c'è Locatelli, al quale si aggiungerà a breve Montolivo: utilizzare uno dei due a centrocampo, per poi avanzare Bonaventura, forse non farà stropicciare gli occhi dei fanatici dei puri tecnicismi, ma farà vincere molte più partite al Diavolo. E Bonucci, insieme a tutta la difesa, forse riacquisterà le certezze che servono.