La goccia che fa traboccare il vaso

La goccia che fa traboccare il vasoMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
domenica 22 ottobre 2017, 19:48Primo Piano
di Simone Nobilini

Ingenuità. Gratuita. Replay dopo replay, visto e rivisto, i dubbi sull’episodio che ha portato all’espulsione di Leonardo Bonucci lasciano spazio a ben poche interpretazioni: e se discutere sul colore del cartellino sventolato da Giacomelli appare per qualcuno ancora possibile, ogni discussione sull’evitabilità del gesto figura come qualcosa di inconfutabile. Per la classica goccia capace di far traboccare un vaso già abbastanza pieno, figlio di un avvio di stagione a dir poco inatteso (in negativo) per il difensore rossonero.

IN DIFFICOLTÀ - A parlare, prima di tutto, è il linguaggio del corpo. Macchinoso nei movimenti e con ogni probabilità non ancora in possesso della forma fisica adatta per rendere al meglio, Bonucci è sinora apparso davvero lontano parente del giocatore deciso (e decisivo) e ammirato con la maglia della Juventus: un’insicurezza generale denotata anche in semplici uno contro uno (l’ultimo oggi con Galabinov) in cui il capitano rossonero si è spesso ritrovato in difficoltà, non riuscendo ancora a mettere quelle pezze utili a garantire molta più copertura alla linea difensiva. Il passaggio alla difesa a 3, in linea teorica teatro ben più adatto alle qualità del giocatore, non ha in più fornito le risposte tanto attese, contribuendo ad un generale senso di vulnerabilità difensiva e sovraccaricandosi, forse, di tante, troppe pressioni, volte a complicarne anche mentalmente il rendimento.

FASCIA = RESPONSABILITÀ - L’episodio odierno, a conti fatti, non può inoltre che finire per influire sullo status ricoperto da Bonucci: fascia da capitano affidatagli dalla dirigenza rossonera, pronta a far partire il nuovo corso dal nazionale azzurro come nuovo, principale simbolo, ed un inevitabile senso di responsabilità che, in condizioni simili, dovrebbe ulteriormente pesare. Normale ed evidente, ora, finire per focalizzarsi su una situazione simile, dal momento in cui un giocatore come l’ex Juve avrebbe dovuto rappresentare un palese valore aggiunto per una squadra costruita ex novo: acquisto inconfutabile per costo, occasione e profilo dal quale, tuttavia, ci si aspetta davvero molto di più. E che almeno sino a questo momento (comprese le prossime due/tre giornate) non è mai riuscito a mostrarsi al suo nuovo pubblico nella reale versione di se stesso.