La partenza opposta dei talenti azzurri: i momenti diversi di Jack e il Faraone

La partenza opposta dei talenti azzurri: i momenti diversi di Jack e il FaraoneMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
lunedì 29 settembre 2014, 20:00Primo Piano
di Andrea Terraneo

Ultima preda finita fra gli artigli del condor nei suoi giorni della caccia; Jack Bonaventura ha ampiamente dimostrato nel suo primo mese a Milanello di poter indossare la maglia rossonera. Marchigiano, classe 1989, l'ultimo arrivato in casa Milan è sempre stato chiamato a calcare il terreno di gioco da quando è a disposizione di Filippo Inzaghi. Colpisce in particolare la duttilità dell'ex atalantino: con il diavolo Bonaventura ha esordito a Parma nel ruolo di prima punta, contro la Juventus è subentrato dalla panchina andando a coprire il ruolo di esterno d'attacco mentre nelle ultime due trasferte è stato la causa del nuovo atteggiamento tattico scelto da mister Inzaghi: il 4-2-3-1. Il talento del calciatore azzurro è salito alla ribalta soprattutto negli ultimi 180' minuti giocati dal club di Via Aldo Rossi.

EMPOLI E CESENA - Decisivo nella rimonta al Castellani di Empoli quando chiamato a sostituire l'infortunato Van Ginkel è stato il primo rossonero a portar pericolo alla porta difesa da Sepe; anche a Cesena Bonaventura si è ripetuto non facendo mancare il suo apporto alla manovra offensiva della squadra. Al Manuzzi Jack non si è solo limitato a far bene; è stato decisamente il miglior rossonero sul terreno di gioco offrendo ai tifosi giocate importanti e al tecnico Filippo Inzaghi l'equilibrio utile per l'omogeneità tattica del suo undici. Torres - a Cesena ha fatto un passo indietro rispetto all'esordio in Toscana - punta, Honda e Menez quasi imprescindibili e ora l'esplosione di Bonaventura; elementi che vanno a discapito di Stefan El Sharaawy. "Il Faraone" - una volta che l'amico Mario Balotelli è volato alla volta di Liverpool - doveva esser la stella più luminosa su cui fondare il rilancio del nuovo corso rossonero.

IL FARAONE SPENTO - L'esordio casalingo contro la Lazio sembrava certificare questa realtà (l'aggiramento all'olandese De Vraij, fresco di titolo di miglior difensore all'ultimo mondiale, giocata copertina) poi uno stop rimediato con la maglia azzurra. Titolare ma non pungente contro la Juventus, El Sharaawy ha così iniziato le ultime due uscite rossonere dalla panchina pronto comunque ad entrar a gara in corso: il canovaccio dei match però ha stravolto i piani iniziali a discapito proprio del numero 92, il quale non è mai sceso in campo nonostante fosse pronto a dare il proprio supporto: vittima dei scelte tecniche ad Empoli, la musica è diversa in quel di Cesena. Al Manuzzi Stephan doveva esser l'ultima carta da giocare per dar l'assalto finale al fortino costruito dalla squadra di Bisoli a protezione della porta del giovane Leali, l'espulsione di Zapata ha costretto Inzaghi ad affidarsi ad Alex per metter una toppa al buco numerico venutosi a creare nel reparto difensivo.

INIZI DIVERSI - Jack Bonaventura e Stephan El Sharaawy al momento  per cause diverse - nel caso dell' italo-egiziano superiori alla sua volontà - rappresentano il bonus e il malus del reparto offensivo rossonero dopo le prime cinque giornate: il numero 28 ha saputo trasformar le lacrime di gioia manifestate alla firma del contratto che lo legherà alla società rossonera fino al 2019 in forza che lo ha sempre accompagnato quando è stato chiamato in causa mentre il numero 92 non è ancora riuscito a dimostrar il proprio potenziale. Confrontando le prime cinque giornate notiamo come l'ex atalantino - impiegato di più e nella prima giornata in campo con la maglia della Dea - superi nettamente alle voci più importanti l'ex genoano. Oltre alla rete di Parma Bonaventura è andato alla conclusione in quattro circostanze contro la sola di El Sharaawy; nei cross non vi è storia: tredici a due per il numero 28 che ha anche subito più falli rispetto ad "El Sha" che però resta in vantaggio nel conto degli assist grazie al servizio per Honda utile a sbloccare il match contro la Lazio. Dati questi che testimoniano come al momento Giacomo si stia prendendo il Milan, mentre Stephan rischia ancora di perderlo.