Lapadula a Tiki Taka: "Chiedo scusa a Niang, gli ho messo pressione. Per tanti non ero da Milan, da lì è iniziato il mio campionato"

Lapadula a Tiki Taka: "Chiedo scusa a Niang, gli ho messo pressione. Per tanti non ero da Milan, da lì è iniziato il mio campionato"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
martedì 6 dicembre 2016, 00:30Primo Piano
di Matteo Calcagni

Gianluca Lapadula, ospite a "Tiki Taka - Il calcio è il nostro gioco", talk show sportivo condotto da Pierluigi Pardo su Italia 1, ha spaziato su diversi argomenti di attualità, con riferimento al Milan e alla sua carriera.

Sul momento al Milan: "E’ un momento molto positivo ma a me piace anche ricordare il periodo precedente a questo che è stato più importante. Ero infortunato, non giocavo e per tanti non ero da Milan. In quel momento ho capito che doveva iniziare il mio campionato e sta arrivando tutto questo".

Su Massimo Oddo: "Lo sento spesso e devo molto a lui perché mi ha dato una grandissima mano l’anno scorso".

Sull'arrivo in Serie A a 26 anni: "Si vede che non ero ancora pronto, poi credo che la situazione del Parma non abbia agevolato nessun giocatore. Non mi hanno fatto mai esordire in A, ho fatto un ritiro invernale con Guidolin ma poi mi hanno sempre dato in via in prestito".

Sul film Braveheart: "Quando avevo 13 anni non sa come mai mi entrò dentro questo film e lo rividi per centinaia di volte".

Sul derby: "Non vedevo l’ora di entrare. Avevo un sacco di adrenalina in corpo e il boato al mio ingresso è stato bellissimo. Peccato non averlo vinto".

Sul rigore tirato da Niang contro il Crotone: "L’anno scorso a Pescara non ho calciato neanche un rigore e non ho mai voluto farlo ma ieri avevo molta voglia di fare gol a San Siro. Ho sbagliato, chiedo scusa a Niang perché lui è il rigorista e poi è stato anche fischiato. Gli ho messo più pressione del dovuto e non era mia intenzione".

Sulle frasi di Lulic a Rudiger: "A caldo non si dovrebbe mai parlare perché poi si dicono cose che non si pensano. Non credo che Lulic abbia avuto tutta questa cattiveria, è stato il momento ma purtroppo rimane il brutto messaggio".