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Galliani a Tiki Taka: "Non penso al closing. Montella cercato due anni fa, ma era blindato. Nessuna croce su Miha. Locatelli? Troppa pressione"

LIVE MN - Galliani a Tiki Taka: "Non penso al closing. Montella cercato due anni fa, ma era blindato. Nessuna croce su Miha. Locatelli? Troppa pressione"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 25 ottobre 2016, 00:29Primo Piano
di Pietro Mazzara

Queste le parole rilasciate da Adriano Galliani in un’intervista concessa a Tiki Taka:

Sul Milan giovane e italiano: “E’ un’idea che ci è venuta quando abbiamo capito che il confronto con i fatturati degli altri top club non era più sostenibile. Se volevamo ritornare grandi, l’unico modo per farlo era quello dei giovani e abbiamo iniziato quello che si sta vedendo. Oggi, purtroppo, giocatori da 100 milioni non possono più essere comprati da club italiani”.

Sui tifosi che devono essere vicini alla squadra: “E’ chiaro ed evidente che il tifoso vuole veder vincere la propria squadra. Se il Milan non fosse stato secondo, non avresti fatto il sold out. Questa sfida è tornata all’antico fascino che ha riportato a San Siro questo pubblico straordinario”.

Sul passaggio di proprietà: “Non ci penso. Il mio sogno è il Milan e continuerò ad andare avanti fino all’ultimo giorno. Io non penso al closing, penso al Genoa, al Pescara, al Palermo e all’Inter. Tutto il resto è d’uopo”.

Sul Milan per Galliani: “Io continuo a sognare il Milan. Tutte le mie energie psico-fisiche sono concentrate sul Milan e quel tiro di Locatelli ha realizzato un sogno”.

Sul gol di Savicevic e Locatelli: “Sono due cose belle, due periodi diversi. Li mettiamo ex equo”.

Sul Milan secondo a due punti dalla Juve dichiara: “Più che aspettarmelo ci speravo. L’anno scorso sfidavo le ire di tutti i giornalisti perché continuavo a dire che la nostra rosa era superiore alla classifica che avevamo”.

Su Locatelli dichiara: “La prima cosa che mi è venuta in mente è una similitudine con Rivera che nel ’61 segnò alla Juve a 18 anni così come Locatelli. Auguro a Manuel di ripercorrere quella carriera”.

Su Donnarumma erede di Buffon in Nazionale e alla Juve dichiara: “Credo che sarà l’erede di Buffon in Nazionale anche se Buffon è ancora un grandissimo portiere. Mi auguro e sono convinto che sarà un giocatore del Milan ancora per molti anni.”

Su Montella: "E' un bravissimo allenatore, l'avevamo cercato anche due anni fa ma era vincolato e non è venuto. Grandi onori a Montella ma non mi sento di dare nessuna croce a Mihajlovic, perché questi giovani l'anno scorso avevano un anno in meno. Mihajlovic ha avuto il coraggio di far esordire Donnarumma, quindi io credo che abbia lavorato, abbia fatto crescere questi ragazzi e credo che Montella sia bravissimo a farli maturare. Non farei un parallelismo tra i due",

Sulle esultanze contro la Juventus: "E' stato un urlo di gioia ma io sono un grande tifoso, non ho retro pensieri. Le mie due esultanze sono diverse, una in occasione del gol annullato alla Juve e l'altra dopo la grande parata di Donnarumma". 

Su Locatelli e la crescita con Milan Lab: "Io sono un appassionato pazzo e verifico tutto quello che succede. Dopo ogni partita analizzo gli indici di efficienza tecnica, fisica e motivazionale tramite un software di Milan Lab. Quello che si nota quando un ragazzo della Primavera sale in prima squadra è l'indice di efficienza fisica. La media quando fai bene è intorno a 90 su 100. Quando Locatelli ha iniziato l'indice di efficienza fisica era 70. Grazie al lavoro straordinario di Milan Lab, di Daniele Tognaccini e dei preparatori atletici adesso il ragazzo ha un indice di 91-92, cioè è un giocatore di Serie A. Ha il fisico resistente in grado di giocare nel campionato. Bisogna ricordare sempre tutti questi dati. Noi adesso abbiamo un progetto che si chiama Milan Gold che riguarda i giocatori di maggior talento del settore giovanile: è un programma che ha lo scopo di farli crescere psicologicamente, fisicamente e livello delle motivazioni. Come sempre, nulla succede per caso". 

Sull'attenzione mediatica nei confronti di Locatelli: "Ne ho vista troppa, nel bene e nel male. Ha ragione Ventura che dice che adesso basta una partita buona che sei l'erede di qualcuno, che meriti la Nazionale, eccetera. Ci vuole molta calma, c'era un vecchio allenatore dell'Inter, Sergio Brighenti, che dei ragazzini diceva sempre 'devono mangiarne di panini prima di arrivare in Nazionale'. E Locatelli deve ancora fare tantissimo: è un bambino ma è un bambino di talento".