Lo strano ma splendido filo conduttore tra Gattuso e Calhanoglu: l'abito non fa il monaco

Lo strano ma splendido filo conduttore tra Gattuso e Calhanoglu: l'abito non fa il monacoMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 9 febbraio 2018, 19:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

In ambito calcistico, soprattutto in Italia, si fa presto a bocciare (o meglio bollare) immediatamente un calciatore proveniente da un altro campionato. Può capitare che i giudizi funerei si rivelino corretti, ma può anche succedere l'opposto. La prima fase della stagione rossonera di Hakan Calhanoglu non è stata positiva, impossibile ammettere il contrario. Non c'era l'alibi della continuità, dato che Montella schierava molto spesso il turco, sebbene in un ruolo non proprio consono alle sue caratteristiche. Serviva un innesco, una valorizzazione di un giocatore che non poteva aver smarrito il suo (enorme) potenziale. Ci ha pensato Gattuso, uno che in campo era incudine e martello, ma che ha grande esperienza per quanto riguarda i grandi calciatori.

RINO ELEVA HAKAN - "Su Hakan posso dire che non mi aspettavo con una gamba così importante. Pensavo che fosse lento invece ha una gamba importante, mi piace molto e mi ha sorpreso. Non mi aspettavo un giocatore così completo". Ha dichiarato il tecnico calabrese nella conferenza stampa a Milanello, alla vigilia della sfida esterna contro la SPAL. Questo non è il primo attestato di fiducia di Rino nei confronti del classe '94, il cui destino milanista ha mutato rotta proprio con Gattuso alla guida dei rossoneri. E pensare che qualcuno inizialmente sospettasse che l'ex numero 8 non fosse molto felice dell'ex Bayer Leverkusen: niente di più falso.

L'ESTRO COMPLETO - Gattuso negli scorsi mesi ha lodato più volte le doti balistiche di Calhanoglu, ma ora l'elogio si è spostato su altri lidi, tanto che il turco è stato addirittura considerato un giocatore completo. Rino è innamorato calcisticamente del turco, non soltanto per le grandi doti tecniche. Hakan ha tanti colpi nel suo arsenale, ma sa anche sacrificarsi, rientrare, rincorrere l'avversario. Non stiamo quindi parlando di un semplice fantasista tutto fumo, ma di un calciatore dall'elevato spessore tattico, non a caso sempre schierato da Rino da quando il ragazzo è tornato a disposizione. Il nativo di Mannheim è titolare in campionato da Fiorentina-Milan, gara che, successiva al derby di Coppa, ha segnato il punto di ripartenza dei rossoneri. In tanti si sono ricreduti sul Gattuso tecnico, che veniva identificato esclusivamente come grinta e cuore, rivelandosi poi portatore di idee e concetti. Stesso discorso per Calhanoglu, giocatore che appariva solo estro e sregolatezza. L'abito, come accade di sovente, continua a non fare il monaco.