Lungo stop, calo di rendimento ed infortuni muscolari: tutto normale, non per il Milan

Lungo stop, calo di rendimento ed infortuni muscolari: tutto normale, non per il MilanMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
martedì 3 marzo 2015, 12:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Gli infortuni di lungo corso, tranne rarissimi casi, portano strascichi importanti anche dopo il ritorno in campo. Al Milan ci sono stati tantissimi esempi, soprattutto a seguito di lesioni ai crociati, motivo per cui la frattura di Montolivo doveva essere affrontata in maniera diversa. Il capitano rossonero, vittima di uno sfortunatissimo crack in amichevole pre-mondiale, si è rotto la tibia ed è stato costretto ad uno stop di circa sei mesi. Evidentemente i vertici rossoneri ritenevano che il numero 18 sarebbe tornato subito al 100%, riprendendosi il centrocampo senza ulteriori intoppi. Un errore marchiano, come tanti ne sono stati commessi negli ultimi anni.

CALO FISIOLOGICO - Il recupero di Montolivo è trascorso senza forzature, mantenendo le tempistiche previste inizialmente. Il problema non è stata l'eccessiva fretta nel farlo rientrare, ma la credenza che il nativo di Caravaggio non avrebbe subito "effetti collaterali" dal lungo stop. Come spesso accade, il giocatore lungodegente, una volta tornato a disposizione, parte subito forte: Montolivo ha giocato molto bene con Napoli e Roma, accusando un visibile calo di rendimento con Sassuolo, Torino, Atalanta e Lazio. Poi sono iniziati i guai muscolari che gli hanno fatto saltare tre gare consecutive, per poi ripresentarsi puntuali a Verona contro il Chievo.

ERRORE ENORME - E' paradossale, quasi incredibile, che un club esperto come il Milan caschi in questi errori. Un club che in caso di infortuni gravi è sempre lesto a porre rimedio, come accaduto recentemente con i tanti interventi in difesa. In estate, con tre mesi di calciomercato a disposizione, la dirigenza rossonera aveva tutto il tempo per sostituire adeguatamente Montolivo, cercando di colmare parte delle lacune in mediana. Questo non è accaduto, se non con l'arrivo in extremis di van Ginkel, approdato con una formula che già faceva presagire una stagione da comprimario. Tra l'altro l'olandese ha sostituito numericamente Cristante, la cui cessione ha poi portato all'acquisto di Bonaventura. Ora il Milan paga le conseguenze di tutto ciò, ritrovandosi un centrocampo povero tecnicamente e profondamente decimato: un reparto da rifare in blocco in estate.