Mastour assaggia il calcio dei grandi: le prime sensazioni da Milanello

Uno degli osservati speciali del test di ieri era Hachim Mastour. Il talento classe 1998 che il Milan ha protetto e coccolato come si fa con i diamanti grezzi si è mostrato, per la prima volta, al pubblico che segue la prima squadra e che, da tempo, chiedeva a gran voce di poter vedere questo potenziale crack all’opera con i grandi e non con i pari età dove la sua tecnica fuori categoria gli ha sempre permesso di fare la differenza.

COLPI VERI – Schierato come esterno offensivo nel 4-3-3 del Milan giallo, Mastour è stato spesso cercato dai compagni di squadra, sia in situazioni statiche sia in azioni dinamiche. Il classe ’98, soprattutto nei primi 10 minuti, ha capito ulteriormente cosa voglia dire giocare con gli adulti, venendo fermato con durezza sia da Alex e Mexes sia da Menez in un paio di occasioni. Contrasti duri, veri e non fischiati come si conviene fare in quelle circostanze in occasione delle partite vere. Lui, dopo un paio di voli che ha dovuto assorbire, si è rialzato in silenzio e si è rimesso a posto cercando di essere utile alla manovra della sua squadra.

SCUOLA MILANELLO – Ma Mastour non ha solo preso le botte, utili per crescere e per calarsi totalmente nella realtà del professionismo ad alti livelli, ha anche dimostrato di essere cresciuto mentalmente in questi mesi nei quali si è affacciato, in punta di piedi, alla prima squadra. Pochi gli svolazzi tecnici, molti i passaggi utili alla manovra così come il tentativo di dialogo con i compagni di reparto. Un segnale importante per un ragazzo innamorato (forse anche troppo) del pallone tra i piedi. Il tempo di crescere è arrivato, talenti come il suo nascono una volta ogni 50 anni dicono quelli che “hanno occhio”. Milanello dovrà essere una scuola importante dove Hachim dovrà seguire il suo percorso verso la presenza in pianta stabile in prima squadra.